In Iran è stata impiccata all'alba Samira Sabzian, sposa-bambina che si trovava in carcere da circa dieci anni ed era stata condannata alla pena capitale per avere ucciso suo marito. A denunciare l'esecuzione è la ong norvegese Iran Human Rights. "Samira – ha scritto su X il direttore di IHR – è stata vittima per anni di un apartheid di genere, matrimonio da bambina e violenza domestica, oggi è vittima della macchina omicida di un regime incompetente e corrotto".
Matrimonio a 15 anni e 10 anni in carcere
Samira si era sposata all'età di 15 anni, nel 2009, e quattro anni dopo, nel 2013, ha ucciso suo marito. Era quindi stata imprigionata e rimasta per dieci anni in carcere. "Il regime in Iran si sostiene esclusivamente uccidendo e instillando paura – accusa ancora il direttore dell'ong Mahmood Amiry-Moghaddam -. Ali Khamenei e gli altri leader della Repubblica islamica devono essere ritenuti responsabili di questo orrendo crimine".
Ong norvegese: vittima del regime
Il leader della ong continua: "Come altre vittime della macchina delle esecuzioni del regime, Samira era tra i membri più vulnerabili di una società senza voce. Una campagna di una settimana non è stata sufficiente per salvarla. Dobbiamo lottare ogni giorno per salvare le migliaia di altre persone che rischiano di diventare vittime della macchina omicida per preservare la sopravvivenza del regime". Solo di recente le era stato concesso di vedere i suoi due figli: aveva rinunciato a lungo a incontrarli sperando di ottenere la clemenza della famiglia del marito.