Pubblicato il: 11/11/2014 alle 16:47
Il Tribunale di Caltanissetta ha condannato quattro persone per presunte irregolarità nella gestione del frigo-macello di contrada Calderaro, attualmente chiuso. I giudici hanno inflitto 2 anni e 4 mesi al veterinario dell'Asp nissena Arcangelo Vasapolli e 1 anno e 6 mesi a testa a Carmelo Amato di Geraci Siculo e ai nisseni Paolo e Angela Randazzo, padre e figlia, difesi dagli avvocati Walter Tesauro, Gianluca Amico e Cinzia Di Vita. Amato, responsabile della coop “Le verdi Madonie”, che aveva in gestione l'impianto, e i Randazzo sono stati condannati per commercializzazione di sostanza nocive; mentre Vasapolli è stato riconosciuto colpevole anche di abuso d'ufficio e omessa denuncia. Secondo l'accusa, le carni di alcuni animali macellati sarebbero state messe in commercio anche se non in buone condizioni e il veterinario ne avrebbe autorizzato la macellazioni e non avrebbe segnalato all'autorità giudiziaria le presunte irregolarità. L'Irsap – sotto cui ricade la giurisdizione dell'impianto – era parte civile con gli avvocati Alfredo Galasso insieme all'Asp 2 di Caltanissetta assistita dall'avvocato Daniele Osnato.
I quattro imputati sono stati inoltre condannati dal collegio giudicante a pagare una provvisionale da 30mila euro ciascuno alle due parti civili, oltre al risarcimento che sarà quantificato in sede civile.