Pubblicato il: 16/11/2014 alle 11:01
“Abbiamo assistito, in questi primi mesi di governo della città, a tentativi volenterosi ma goffi, esitanti, persino controversi, da parte dell?Amministrazione Comunale diretta da Giovanni Ruvolo. Soprattutto per quanto riguarda l?'urbe, la città fisica. Cambiare, cambiare veramente significa essere consapevoli di ciò che non va, significa certezza di poter raggiungere uno stato diverso e migliore. Significa volontà, strategia e azione per ottenere il cambiamento”. Lo dichiara il presidente regionale di Italia Nostra, Leandro Janni, in un documento critico verso la Giunta del capoluogo nisseno.
“A Caltanissetta, oggi, la consapevolezza sull'inaccettabilità della città, a tutti i suoi livelli, non manca. Il pessimismo imperante è scalfito dall'esasperazione e insieme dal desiderio di miglioramento. Volontà e azione trovano in qualche modo espressione nelle iniziative che i cittadini, singolarmente o in gruppo, in associazioni o comitati, promuovono quotidianamente. Certo è che se tanti cittadini, risvegliati o unicamente esasperati, protestano, partecipano, propongono, si coordinano, vigilano, operano, pretendono che siano rispettati i propri diritti e si impegnano ad assolvere i propri doveri, qualcosa può accadere, anche di importante”, aggiunge l'esponente siciliano dell'associazione ambientalista.
“Queste operazioni dal basso vanno dunque incrementate. E le azioni che i cittadini possono compiere sono tante, sia per spingere chi ne ha il ruolo ad avviare piani, progetti, concorsi, espropriazioni, demolizioni, realizzazioni, sia per modificare in prima persona gli spazi privati (prevalenti nel tessuto urbano) e pubblici. Una città si trasforma dal generale verso il particolare, ma anche dalle singole parti verso la sua totalità. La possibilità di ottenere adeguati interventi, superando dinieghi e rinvii per ?mancanza di fondi? o ?non competenza?, o altre motivazioni o scuse, aumenta esponenzialmente se le azioni si coordinano”, osserva ancora Janni che aggiunge: “L'optimum sarebbe un cittadino documentato e consapevole che si adoperasse per la trasformazione di tutte le aree della città che necessitano di interventi, anche complessi, a causa del loro alto grado di fatiscenza, bruttezza o mancanza di identità. Emergerebbero così dal basso quei tasselli grandi su cui fondare la necessaria metamorfosi di Caltanissetta. E la cittadinanza non consentirebbe più (anche con il proprio voto) la grave assenza di piani e interventi di sviluppo e riqualificazione efficaci che, invece, potrebbero riconfigurare parti importanti della città o anche il semplice marciapiede di un edificio abitativo”.
Secondo il presidente regionale di Italia Nostra, “Caltanissetta ha bisogno di una ?urgente e complessa opera di ri-qualificazione urbanistica e architettonica, in tutte le sue parti (centro storico, città di mezzo, periferie) e a tutte le scale (dal macro al micro), affinché si possano trasformare la dispersione, il disordine e la bruttezza che ci circondano, affinché la città possa essere dotata di tutti quei servizi, spazi pubblici, infrastrutture necessarie per farla diventare una bella e sana città. Questo radicale cambiamento fisico è altresì necessario sia per un miglioramento della quotidianità dei cittadini, ma anche per una ripresa economica dell'intero territorio (lavoro, turismo, investimenti). Non ci sarà, però, alcuna trasformazione se non rinasce nei nisseni un?esigenza di bellezza, e quindi di architettura (da troppo tempo rimossa, dimenticata a causa di speculazioni, abusi, incuria, abbandono, assenza di senso civico) e non si adotta un nuovo modo di fare città”.
Janni si auspica “un ?nuovo modello? di organizzazione dell'Amministrazione Comunale, fondato sulla cooperazione, la partecipazione, la trasparenza e la qualità” e propone quattro linee di azione: una visione progettuale e una programmazione strategica della città condivisa tra istituzioni, comitati, associazioni, ordini, confederazioni, nuove norme statutarie che prevedano la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche e architettoniche della città come le consulte, referendum, albo delle associazioni, e ancora strumenti certi come concorsi, urban center, esperti che assicurino qualificati e realizzabili progetti ambientali, nonché la riqualificazione della città anche attraverso micro interventi nello spazio pubblico e privato.