Pubblicato il: 17/05/2024 alle 16:49
(Adnkronos) – "Cosa mi aspetto dalla gara di domani? In realtà mi aspetto di riuscire a aggiungere qualche pezzo al puzzle rispetto alla gara di Jacksonville, abbiamo scaricato un po' rispetto a quello che non avevamo fatto prima di quella gara, siamo scesi un po' di più in quei dettagli che là mi erano mancati, soprattutto la parte dei blocchi". Lo ha detto Marcell Jacobs a margine della conferenza dello SprintFestival dove è convinto di fare un tempo sotto i 10 secondi. "Basta qualche angolo sbagliato in posizione e la mia partenza cambia. Ovviamente cambiare quello che è stato tutto il meccanismo studiato negli ultimi anni non è facile, non è una cosa che si impara subito, ma ci stiamo lavorando perché questo allenatore ha una tecnica un po' diversa rispetto a quello che facevo, quindi stiamo cercando di lavorare sui dettagli. Quello che mi aspetto è cercare di divertirmi che è quello che ho sempre fatto quando ho corso forte e quindi l'obiettivo è sempre quello. Possibile un tempo sotto i 10? Penso che se tutto va come può andare, per come sto correndo adesso negli ultimi allenamenti, sì. Poi bisogna farlo in gara". "In America serviva mettere un punto e ricominciare. Dovevo ritrovare la sensazione di essere felice, ultimamente non ero sereno in pista. Ora invece lo sono di nuovo. I due ori vinti non te li regala nessuno. Ti fanno capire che nella vita si possono raggiungere tutti gli obiettivi. In realtà io mi sento un atleta molto giovane è vero, all'inizio quando ho coronato quel mio sogno di vincere le Olimpiadi un po' nella mia testa è scappato “e ora che faccio?”, poi passano gli anni e capisci che l’atletica è la vita. Quindi tre anni dopo posso vincere ancora”, ha aggiunto Jacobs, oro olimpico a Tokyo, a margine della presentazione dello Sprint Festival a Roma. "Quello che voglio fare, quello che posso fare ancora tanto e che posso migliorare e posso vincere ancora quindi per ora sono focalizzato su questo. Com'è stato tornare con i compagni della 4×100? Non penso che questi sei mesi mi abbiano completamente stravolto tutto, sicuramente sono stati formativi per me. Lla parte forte della nostra della staffetta è proprio il fatto che siamo veramente una famiglia, ci consideriamo una famiglia e ci fidiamo completamente l'uno dell'altro. E' vero che durante la stagione siamo avversari ma poi quando scatta la staffetta veramente diventiamo una cosa unica e quindi è stato veramente un piacere, un onore ricondividere questi momenti con loro in vista anche poi di quello che saranno gli europei e le Olimpiadi. Il passaggio più importante lì era qualificare la staffetta per le Olimpiadi e lo abbiamo fatto, poi il finale è stato un po' un casino ma è meglio adesso che più avanti". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)