Pubblicato il: 30/10/2023 alle 16:04
«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo» (art. 11 della Costituzione Italiana).
Il buon Gino Strada diceva: «Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia dagli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia». Viene in mente l’espressione «Muoia Sansone con tutti i filistei!», che indica il comportamento di colui che pur di compiere la sua vendetta è consapevolmente disposto ad andare incontro al medesimo destino delle sue vittime. La locuzione deriva da un passo dell'Antico Testamento (Libro dei Giudici, XVI, 30) in cui Sansone fece crollare l’abitazione nella quale si trovava con tutti i Filistei, provocando oltre alla loro morte anche la propria. L’edificio crollò travolgendo i capi dei Filistei e tutti gli altri. Così, Sansone uccise più persone con la sua morte che in tutta la sua vita. E dunque, come non pensare a cosa sta succedendo in Israele e Palestina, in questi giorni del 2023, leggendo le parole tratte dal Libro dei Giudici.
Insomma: qui, inesorabilmente, implacabilmente, non si vuole solo vincere una guerra: si vuole distruggere, annientare, cancellare, dalla faccia della terra, il nemico. L’altro da sé. Anche a costo di distruggere, annientare, cancellare sé stessi. Ancora una volta il sonno della ragione genera mostri. Ancora una volta si afferma la dissennata disumanità? Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia