Pubblicato il: 13/04/2023 alle 14:25
“Emerge che c’è ancora tanto da fare nei territori”. Lo ha detto il presidente della Commissione Regionale Antimafia, Antonello Cracolici, dopo le audizioni di questa mattina nella Prefettura di Caltanissetta. “Sono preoccupato per il fatto che il Comune di Gela non abbia un impianto di videosorveglianza che è uno strumento importante per prevenire e contrastare la criminalità. Sono preoccupato perché su questo territorio non esiste un consorzio tra i Comuni per la gestione dei beni confiscati ma con questa parcellizzazione non andremo da nessuna parte. Sono preoccupato dal fatto che è scomparso il sistema dell’antiracket che in qualche modo è uno strumento di promozione della cultura della denuncia e della individuazione anche dei fenomeni che Cosa Nostra utilizza per finanziarsi attraverso le estorsioni e finanziare familiari dei carcerati e i carcerati stessi. Insomma c’è tanto lavoro da fare e credo che la commissione con questa audizione sta raccogliendo tutti gli elementi necessari per chiamare la società civile a partire dal ruolo dei comuni a una reazione e a un impegno mobilitante contro la mafia”. Dopo aver incontrato il prefetto Chiara Armenia e i vertici delle forze dell’ordine la commissione ha audito il procuratore generale facente funzioni presso la Corte di Appello di Caltanissetta, Antonino Patti, e il procuratore capo Salvatore De Luca. Nel pomeriggio spazio ai sindaci dei comuni della provincia di Caltanissetta. Saranno ascoltati dalla commissione su questioni relative alla presenza della criminalità mafiosa nel territorio. Presenti anche i deputati Michele Mancuso (Forza Italia), Roberta Schillaci (M5s) e Carmelo Pace (Nuova Dc).