Pubblicato il: 03/08/2013 alle 07:41
“Debiti, fallimenti, licenziamenti, paura per il futuro, rassegnazione hanno già portato al gesto estremo decine e decine di imprenditori e oggi fanno vittime in maniera sempre più evidente anche tra i disoccupati”. Parole, quelle di Nicola Ferrigni, direttore di Link Lab, che non lasciano spazio a dubbi. Numeri, quelli diffusi dal Centro studi e ricerche socio economiche, che lasciano ancora meno posto all'incertezza: dal 2012 ad oggi salgono a 165 i suicidi per motivi economici. Nel primo semestre del 2013 se ne contano 76.
Suicidi e crisi: in Italia il 6,3% è per motivi economici
“Un terzo dei suicidi si è verificato nel mese di aprile con 24 casi e nei mesi successivi – dice Ferrigni – probabilmente a causa dell'ennesima dose di fiducia degli italiani nei confronti del nuovo Governo e delle politiche economiche per il rilancio del Paese, il numero dei suicidi ha conosciuto una diminuzione. Purtroppo i recenti casi di cronaca e gli ultimi drammatici dati sulla disoccupazione presentano un quadro sconfortante e i suicidi per crisi economica continuano ad essere un fenomeno seriamente preoccupante per il nostro Paese”.
Senza lavoro e a rischio sfratto: è emergenza suicidi
“Nel primo semestre del 2013 – continua Ferrigni – sono cresciuti notevolmente i casi di suicidio tra i disoccupati: si pensi che sono già 29 i suicidi tra i senza lavoro nei primi sei mesi del 2013, contro i 18 registrati nello stesso periodo lo scorso anno e i complessivi 28 casi dell'intero 2012. Si tratta di un quadro preoccupante che rappresenta le drammatiche difficoltà legate alla crisi economica in cui versa il Paese”.
Otto suicidi al mese: è il prezzo della crisi
Nel complesso il numero dei suicidi tra gli imprenditori resta il più alto: 34 nei primi sei mesi dell'anno, 83 dall'inizio del 2012 ad oggi i titolari delle aziende che, maggiormente esposti all'andamento negativo del mercato e dell'economia, hanno scelto di rinunciare alla propria vita ritenendo insormontabili le difficoltà e le problematiche legate alla crisi.
Crisi e disperazione: nell'ultimo anno 500 suicidi
Altro dato che preoccupa è quello riguardo all'età di chi scegli di farla finita. Nel primo semestre un suicida su quattro ha un'età compresa tra i 35 e i 44 anni. Se nel primo semestre del 2012 le vittime di suicidio con età compresa tra i 35 e i 44 anni rappresentavano il 9,4% dei suicidi, nel semestre appena concluso la percentuale è salita addirittura al 23,7%. Sono infatti diciotto i casi registrati nel primo semestre del 2013 contro i 6 dei primi sei mesi dello scorso anno. In altre parole il numero delle “giovani” vittime di suicidio per crisi economica è triplicato nell'arco di un solo anno. L'incidenza più alta dei suicidi permane, comunque, nella fascia di età fra 45 e 64 anni.
La maglia nera resta ancora una volta al Nord-Est con ventuno casi registrati nei primi sei mesi del 2013. Cresce sensibilmente il numero dei suicidi nell'area del Nord-Ovest del Paese: sono infatti 17 gli episodi contro i 7 del primo semestre del 2012. Sono 17 i casi registrati al Centro, a seguire il Sud con 12 e le Isole con 9. In una tragica classifica.