Pubblicato il: 01/11/2022 alle 08:40
I primi due giorni di novembre per la Sicilia hanno un significato davvero molto forte, più di molte tradizioni: la festa di Ognissanti. Essa, come un po’ tutto del resto, ha una sua storia che ha delle curiosità davvero molto particolari. Credenze popolari raccontano che, secondo il calendario celtico l’anno inizia l‘1 novembre, giorno in cui tutti gli esseri dell’aldilà ritornano sulla terra. La festa di Ognissanti è stata istituita da Papa Gregorio II, nell’VIII secolo, mentre la festa dei morti (2 novembre) è stata istituita nel 998 da Odilo abate di Cluny. Al contrario di quanto possa sembrare, non è una giornata di lutto, in quanto si ricordano i propri cari, ma anzi è una festa.
Nell'Isola la Festa dei Morti è sentita ancora fortemente. Racconti e narrazioni vogliono che anticamente nella notte a cavallo tra l’1 e il 2 novembre i defunti facessero visita ai propri cari rimasti in vita, portando in particolare doni ai bambini, simbolo del futuro, di ciò che verrà. Oggi vengono allestite delle vere e proprie fiere, in cui si trovano bancarelle piene di giocattoli e dolciumi tipici. Spesso i genitori, una volta acquistato il regalo per i propri figli, lo nascondono in casa organizzando una sorta di caccia al tesoro.
La festa prevede anche la preparazione e la degustazione di prodotti tipici, vere e proprie prelibatezze. Ad esempio i pupi ri zuccaru (bambole di zucchero), preparate interamente con lo zucchero, dipinte a mano e ispirate di solito ai paladini di Francia; oppure le ossa ri mortu, ossia dolci a forma di tibie umane; oppure ancora i frutti di martorana preparate con farina di mandorle e zucchero. Tutti questi dolci solitamente vengono raccolte all’interno del cosiddetto “Cannistru”, un cesto solitamente in vimini. Altra usanza è mangiare le fave, all’interno delle quali si dice ci trovano le lacrime dei defunti. Il pane non può certo mancare. La muffuletta è la classica pagnottella calda appena sfornata “cunzata“, che la mattina del 2, con olio, sale, pepe e origano, filetti di acciuga e formaggio primo sale viene mangiata dai siciliani Altra tradizione è andare la mattina presto al cimitero a trovare i propri cari, portando loro generalmente crisantemi, ma spesso anche fiori preferiti dal defunto. Una preghiera sentita e una richiesta di protezione dall’alto.