Pubblicato il: 04/05/2014 alle 11:03
“La maglietta del capo ultras Genny detto ‘a carogna', con la scritta ‘Speziale libero' è un affronto personale alla categoria dei poliziotti e alla vedova Raciti. Abbiamo parlamentato con un uomo la cui maglietta chiedeva la libertà per un assassino di un poliziotto”. Così Igor Gelarda, segretario della Consap, confederazione sindacale autonoma di polizia, in Sicilia commenta quanto avvenuto ieri all'Olimpico durante la partita Napoli-Fiorentina.
Gelarda ricorda che “Antonio Speziale è stato condannato a 8 anni, in via definitiva, per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore capo Filippo Raciti. Qualcuno di coloro che reggono le sorti di questo Paese chiamerà forse Marisa Grasso, la vedova Raciti, per scusarsi di cosa è accaduto, dicendo di provare vergogna?”, incalza il segretario della Consap.
E riferendosi al caso esploso a Rimini dove alcuni sindacalisti del Sap hanno applaudito i poliziotti condannati per l'omicidio di Aldrovrandi, aggiunge: “Qualcuno forse scatenerà il putiferio mediatico avvenuto qualche giorno fa a causa di un discutibilissimo, sicuramente indegno e assolutamente fuori luogo applauso fatto da alcuni poliziotti? Tuttavia di applauso si trattava, non di trattativa con una specie di antistato, in questo caso rappresentato dal ‘Masaniello ultras' affinché l'ordine venisse mantenuto”.
“A Filippo Raciti, ancora, la Regione Sicilia non è stata in grado di tributare una medaglia d'oro al valore civile – accusa il segretario sindacale -. Né il comune di Catania è stato capace di intitolare una piazza a un poliziotto che ha perso la sua vita per salvarne altre. E se nessuno prova vergogna o si scusa, lo faccio io. Chiedo io scusa alla famiglia Raciti – conclude Gelarda – e a tutti i familiari dei miei colleghi morti durante il loro dovere. E chiedo soprattutto scusa a quei poliziotti che ancora credono nel loro dovere e nelle istituzioni e che continueranno a lavorare in silenzio, in attesa che qualcosa cambi”.