Pubblicato il: 03/05/2014 alle 07:48
E' ritornata a Caltanissetta dove ha potuto ammirare le opere del suocero, il celebre scultore Michele Tripisciano, collocate nel museo a lui dedicato a palazzo Moncada e che fino a qualche anno fa giacevano ammassate e impolverate negli scantinati del Comune. Lucia Politi Tripisciano è appena ripartita da Caltanissetta dove ha soggiornato per poter assistere alle celebrazioni della Settimana Santa. Durante la sua permanenza in città, la nuora dello scultore nisseno – che abita a Manduria, in provincia di Taranto – è rimasta parecchio emozionata dalle opere di Tripisciano esposte degnamente, accompagnata durante la visita dal presidente della Pro Loco, Giuseppe D'Antona, e dai volontari impegnati nella promozione del patrimonio artistico rappresentato dalle sculture che l'artista ha lasciato in eredità alla sua Caltanissetta.
“Un vero onore potere salutare ed abbracciare l’unica erede diretta dello scultore, Lucia Politi Tripisciano proprio in quel luogo dove ogni giorno, i volontari della Pro Loco pubblicizzano il nostro grande concittadino. E' stata una bella giornata, per la Pro Loco, per me e per quanti lavorano ogni giorno alla crescita della memoria di un nisseno le cui opere sono state apprezzate e fanno bella mostra di se in varie parti del mondo”, ha detto D'Antona riferendosi alla visita dell'ospite speciale a Palazzo Moncada. E proprio di recente la Pro Loco è stata tra i promotori di un calendario di iniziative per tributare il centenario della morte dello scultore. Lucia Politi s'è complimentata con il presidente della Pro Loco per aver dato il giusto tributo – anche ad uno spazio espositivo degno del suo talento – ad uno dei figli illustri che ha portato il nome di Caltanissetta nel resto d'Italia e nel mondo grazie al fascino delle sue opere.
Accompagnata da Titti Benintende, discendente del Barone Lanzirotti, benefattore e mecenate dello scultore, nella di cui cappella sono sepolte le spoglie di Michele Tripisciano, Lucia Politi ha esternato un solo rammarico, garbata. Non accetta che sia stata realizzata una lapide commemorativa al cimitero titolata a Michele Tripisciano, che piuttosto che celebrare lo scrittore esalta una serie di autorità cittadine e che la nuora dello scultore ritiene fuorvii la storia. Ne chiederà la rimozione, in linea con quanto anche la Soprintendenza ai Beni Culturali aveva proposto, e conferma con serenità e pacatezza che le spoglie del suocero non saranno mai spostate da dove ebbero collocazione alla sua morte. Michele Tripisciano, dunque, era e resta dov'è sepolto da 100 anni.