Pubblicato il: 24/07/2024 alle 08:19
Nel covo di Mazara del Vallo che sarebbe stato utilizzato da Matteo Messina Denaro è stata trovata una pistola che ha la stessa matricola di quella detenuta da un carabiniere in servizio alla Dia di Trapani che ha dato la caccia al latitante. È un particolare che emerge dalle indagini sul box di via Castelvetrano, riconducibile a Giuseppe Di Giorgi, 49 anni, che è stato arrestato, e dove sono stati ritrovati documenti, impronte, ma anche soldi.
La pistola con 50 munizioni e perfettamente funzionante, che era nascosta in un armadio tra i vestiti, e che l’indagato ha raccontato di aver trovato per strada, è stata ripulita e regolarizzata. Sono in corso indagini per stabilire perché è stato scelto proprio quel numero di matricola. È probabile che per la falsificazione sia stata usata l’arma «originale». La serie di numeri potrebbe essere stata acquisita anche in maniera diversa, per esempio attraverso i registri nazionali.
Il Ros dei carabinieri e lo Sco della polizia, coordinati dal procuratore capo di Palermo, Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Bruno Brucoli e Pierangelo Padova, stanno passando al setaccio tutto il materiale ritrovato nel garage. Secondo gli inquirenti, l’immobile, dove c’era anche un letto e un cucinotto, sarebbe stato utilizzato dal mafioso nei mesi precedenti alla sua cattura, avvenuta a gennaio dell’anno scorso alla clinica La Maddalena di Palermo. È sorprendente che a un anno e mezzo di distanza non sia stato completamente ripulito. Al box si è arrivati partendo da una chiave che era stata trovata a Messina Denaro proprio il giorno del suo arresto: era quella che apriva il cancello elettrico del complesso dove si trova il garage. (ANSA)