Pubblicato il: 12/05/2014 alle 04:30
Giovanni Criscione, nato a Vallelunga, aveva un grande talento: quello di saper creare ceramiche assolutamente uniche ed inimitabili. Un talento che ha valorizzato non soltanto la sua arte ma l’intera isola: le sue opere, infatti, sono state esportate in vari paesi al mondo.
L’artista è scomparso lo scorso novembre e adesso il suo paese natio lo ricorda con un numero del periodico culturale “La Radice”. In due lunghe pagine il neo direttore del giornale, la giornalista Grazia La Paglia, ripercorre brevemente la vita di Criscione fino a giungere all'analisi della sua formazione e del legame tra l'arte e i volti di Vallelunga. “In questo numero – spiega il direttore Grazia La Paglia – abbiamo voluto analizzare quel legame indissolubile con il nostro paese. Un legame dichiarato dallo stesso autore in diverse lettere indirizzate all'associazione e all'ex direttore de La Radice, prof. Pino Piraino. Un legame che si palesa da sé osservando i volti delle sue statuette in ceramica: molti di quei personaggi sono vallelunghesi e ad alcuni uomini e donne della sua infanzia, della sua Vallelunga, ha dedicato vere e proprie fedeli riproduzioni. Ricordare Criscione con un articolo ed un'attenta analisi della sua arte è il minimo che possiamo fare per rendere omaggio ad un illustre vallelunghese che, come pochi, è riuscito a portare il nome del nostro paese in tutto il mondo.”
La Radice è in distribuzione dall'otto maggio sia in versione cartacea gratuita sia digitale (sul sito www.laradicevallelunga.wordpress.com) e contiene, in questo numero, altri due articoli dedicati all'arte di Vallelunga. Uno è dedicato a Giusi Malta, pittrice, e uno ad Antonio Castiglione, fotografo. “Perché Vallelunga è ricca di arte – continua La Paglia che ha aperto il nuovo numero con un editoriale dal titolo “L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita”. – Basta solo saperla capire e, soprattutto, ricordarla.”