Pubblicato il: 23/06/2020 alle 20:41
Turni, lezioni anche il sabato – ove già non siano previste – e rimarrà anche la didattica a distanza. Sono alcune delle indicazioni contenute nella bozza del Piano scuola 2020-2021, che indica le linee guida per la ripresa dell’attività scolastica a settembre.
Da settembre, dunque, si andrà a scuola su turni differenziati e in classi completamente riconfigurate per limitare il contagio da coronavirus in più gruppi di apprendimento con un'articolazione modulare degli alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso.
La didattica distanza invece è destinata a rimanere ma solo in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, dove «le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano».
Verranno inoltre impiegati per fini scolastici altri spazi presenti sul territorio. Ciò significa che Enti locali, istituzioni pubbliche e private, realtà del terzo settore e scuole si impegnano a sottoscrivere specifici accordi per «favorire la messa a disposizione di altre strutture e spazi», oltre le scuole, ad esempio «parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali, comunque volte a finalità educative.
L’obiettivo è anche quello di «creare le condizioni per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore, ad associazioni musicali, teatrali, artistiche in generale. Tale personale – si legge nella bozza – va coinvolto non solo nei contenuti di queste attività ma anche nella responsabilità connessa ai compiti di sorveglianza e vigilanza degli alunni».
Previsti anche dispositivi di protezione, anche in questo caso in maniera limitata. «L'uso di mascherine non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine "leggere" e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venire meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi».
"La colazione e la merenda – si legge ancora nel Piano – andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; il pasto – completo, comprensivo di primo, secondo, contorno, acqua e frutta – sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati».
Per quanto riguarda l’orario di ingresso dei bambini, si sottolinea che già ora avviene in una «fascia temporale aperta (dalle 7.30 alle 9), fascia che potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. Analogamente potrà avvenire per le fasce di uscita, al termine dell’orario scolastico».
La refezione scolastica è una «esperienza di crescita delle autonomie dei bambini». La bozza del Piano-scuola del ministero dell’Istruzione sottolinea che «si dovrà far riferimento al Documento tecnico del Cts, partendo dal principio che essa va garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni differenti per ciascuna scuola».
I locali dove i minori mangiano dovranno essere puliti in modo approfondito e si potrà effettuare la refezione «in due o più turni, al fine di non consentire oltre il dovuto l’affollamento dei locali ad essa destinati».