Pubblicato il: 03/08/2013 alle 11:07
“La pena, in Tunisia o in Italia, deve essere eseguita!” Lo hanno chiesto al ministro di Giustizia e al Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Palermo, attraverso i loro difensori, i presidenti delle Associazioni dei familiari delle vittime dei disastri aerei di Capo Gallo e di Milano Linate. L'istanza fa seguito alla sentenza della Corte di Cassazione che, nel marzo del 2013 ha sancito la definitività delle condanne a pene detentive tra i 6 anni e otto mesi e i cinque anni e otto mesi, di sette imputati tunisini (i due piloti, il direttore generale, il direttore tecnico, i responsabili della manutenzione, e il meccanico, della Tunintair) giudicati responsabili del disastro aereo dell'ATR72 che il 6 agosto 2005, rimasto privo di carburante durante il volo, tentò l'ammaraggio nel golfo di Palermo spezzandosi in tre tronconi e provocando 16 vittime, cioè 14 passeggeri pugliesi e due membri dell'equipaggio tunisino. L'invito rivolto nell'istanza è quello di attivare tutte le procedure per l'arresto provvisorio, quindi per l'estradizione in Italia, o per l'esecuzione della pena in Tunisia, nei confronti dei condannati. Il Procuratore generale di Palermo ha già risposto ai legali Amenduni, Persico, Ghiro e D'Astici, assicurando di aver già predisposto quanto di sua competenza per l'esecuzione della pena. L'ultima parola spetta ora al ministro di giustizia Cancellieri.
Secondo l'avvocato Ascanio Amenduni, che nel processo fu difensore delle parti civili Dorra Bouguerra e della Fondazione Milano Linate Otto Ottobre 2001 Per Non Dimenticare, “è una buona occasione per due motivi: la Tunisia può farsi perdonare la scarsa collaborazione fornita al tempo delle rogatorie su alcuni particolari relativi all'aereo e al tragico volo; l'Italia può far valere, sul piano internazionale, i diritti del suo sistema penale, dopo aver subito quelli altrui in recenti vicende”.
Il prossimo 6 agosto ricorrerà l'ottavo anniversario del disastro aereo e le vittime saranno ricordate prima con una cerimonia religiosa e poi con un discorso del presidente dell'associazione ‘Disastro aereo Capogallo 6 agosto 2005', Rosanna Albergo Baldacci.