Pubblicato il: 19/07/2014 alle 10:13
Il 19 luglio è un giorno che non può essere dimenticato, né per i siciliani né per tutta l’Italia. A Palermo, in Via D’Amelio, 22 anni fa hanno perso la vita il Giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina in un attentato pianificato da Cosa Nostra.
Ancora oggi questo “eroe”, così come il suo collega Giovanni Falcone sono diventati gli emblemi della lotta alla mafia, l’input per lottare contro l’omertà e il silenzio di chi approfitta della paura della gente per il proprio tornaconto e, per raggiungerlo, non si ferma davanti a nulla.
A Caltanissetta, nella Piazza Falcone-Borsellino si svolgerà una manifestazione commemorativa alla quale parteciperà anche una delegazione della CRI di Caltanissetta. A capo del gruppo dei 15 volontari ci sarà il Presidente Provinciale Silvia Capri. “Vogliamo partecipare al ricordo di un grande uomo delle istituzioni, simbolo per le generazioni presenti e future di onestà e capacità, uomo che con la sua opera ha leso interessi malavitosi a tal punto da patire con la morte. La Croce Rossa Italiana non può che ringraziare il forum XIX Luglio, ed i suoi autorevoli rappresentanti, che ci ha invitato a partecipare dandoci l'opportunità di testimoniare valori e principi fondamentali in una società civile, valori a cui i volontari appartenenti alla CRI credono profondamente, ed attraverso la propria opera volontaria e disinteressata, quotidianamente esercitano nel sociale”.
Questo pomeriggio alla fiaccolata che si svolgerà a Palermo, invece, saranno presenti i nisseni di Area 300.“La comunità militante nissena – ha commentato il responsabile Mauro Di Maria – sarà presente a Palermo con un folto numero di militanti ed uno striscione. Riteniamo che un simile evento deve essere patrimonio per ricordare, in un giornata di dolore, nonché di riscatto, uno dei migliori figli della nostra amata terra, come il giudice Paolo Borsellino e in onore do tutti gli eroi morti per una Sicilia vera e libera dal compromesso mafioso”.
Nel frattempo, il capo della polizia di Stato Alessandro Pansa quersta mattina ha commemorato a Palermo gli agenti di scorta vittime delle stragi di mafia deponendo una corona d'alloro davanti alla lapide posta nel Reparto Scorte della caserma Pietro Lungaro.
Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, ha detto: Sono convinto che la strage di Via D'Amelio sia stata una strage di mafia dove sono intervenuti pezzi deviati dello Stato, perché a soli 57 giorni di distanza dalla strage di Capaci, di fronte alla reazione dell'opinione pubblica, alla mafia non sarebbe convenuto un nuovo massacro. Ora dal processo Borsellino quater mi aspetto di sapere la verità sui depistaggi avallati anche dalla magistratura, sapere chi ha convinto Scarantino, ma il nucleo della verità sui mandanti lo attendo dal processo sulla trattativa Stato – mafia, causa della accelerazione della messa in atto della strage”.