Pubblicato il: 22/04/2018 alle 11:01
Nell’ambito delle manifestazioni culturali inserite nel programma il Club Inner Wheel di Niscemi ha presentato durante la sagra del carciofo nello stand istituzionale del comune di Niscemi il libro di Giuseppe Corica. La presentazione è avvenuta nella duplice modalità con la presenza di un nutrito pubblico presente negli spazi antistanti lo stand ed in filo diffusione nei percorsi cittadini della sagra.
L’autore nasce a Messina il 22/06/1950. Si laurea in Lettere Classiche presso l’Università di Messina e inizia la sua attività di insegnante. Ha sempre coltivato la scrittura (sia in versi che in prosa). Ha già pubblicato con l’editore Armando Siciliano “La Terra in Amore” “Cogliam d’Amor la Rosa”, “Quando Antonio guardò il cielo”.
Ancora una volta, descrive l’amata Sicilia e lo fa con dovizia di particolari, con quella straordinaria capacità di ricreare nella mente del lettore l’immagine dei luoghi che fungono da scenario alle vicende dei protagonisti.
Presenti il vice sindaco Pietro Stimolo, l’assessore alla cultura Alessandro Mongelli e l’assessore alle politiche sociali Adelaide Conti. La presidente del club, Letizia Ragona, ha condotto la presentazione moderando i numerosi interventi. Durante la presentazione alcune socie dell’associazione hanno letto passi significativi del libro innescando significative riflessioni sul senso del libro.
La storia ruota attorno al personaggio principale, Nino, prima studente, poi giovane medico pediatra a Palermo che, agli inizi del ‘900, collabora col Prof. Di Cristina alla Regia Clinica Pediatrica e all’Ospedale dei bambini, di cui sarà poi anche vicedirettore. Nel corso del libro viene raccontata la storia e la vita dei personaggi. Nella “Voglia di melagrana” vi è un universo variegato che ci fluttua intorno, fatto di personaggi sfuggiti alla penna dell’autore e che vivono di vita propria.
In una Sicilia d’inizio secolo avara e amara, fatta di sudore e lavoro, di dolore e gioie, di miseria e solidarietà, di passione e altruismo, di onestà e mafia, di paesi rurali e di una Palermo opulenta, Santina – con cui si apre il romanzo – è un cammeo, in un forziere ricco di personaggi dalle mille sfaccettature, dotata di una figura e di una personalità che non passano inosservate. Rude figlia della terra, nella quale si intravede da subito la voglia e la volontà di riscatto.
Un romanzo dal sapore dolceamaro – in una terra offesa e straziata, che offende e strazia -, ma che sa regalare momenti di tenerezza e crudezza, di magia e poesia e dove è possibile che tutto avvenga, dove gli odori e gli umori, contraddittoriamente, si mescolano agli amori, alle passioni, alla vita e alla morte.
C’è ancora una schiera di tanti altri importanti personaggi, ma è solo per loro che ci incatena la lettura e con essi soffriamo, ci indigniamo, ci ribelliamo, lottiamo, amiamo, piangiamo e un po’ anche moriamo.
La voglia di melagrana è un romanzo di notevole spessore, un canto corale, scritto con un linguaggio fluido, dove vernacolo e lingua italiana fanno un interessante duetto, contrapponendosi con nonchalance, per regalarci personaggi, luoghi, ambienti, sapori e odori dalla consistenza aspra e forte, dolce e tenera.