Pubblicato il: 05/09/2013 alle 08:53
L'abbraccio di Dio che non smette di amare l'umanità e lo sguardo fiducioso rivolto a Lui e ai nostri fratelli per tessere reti di speranza e recuperare il senso del nostro esserci. E' il tema de “L'abbraccio della speranza”, la nuova lettera pastorale del vescovo Mario Russotto, l'undicesima, che è stata presentata in Diocesi.
“Mi accorgo sempre più – ha detto il vescovo Russotto – che oggi è urgente la speranza: viviamo in un abisso di paure, tanti i focolai di guerre nel mondo, guerre dichiarate e guerre
fredde, dalla Siria all'Egitto all'Asia. Ma siamo stretti anche dalla piaga della paura delle guerre epidemiologiche, dell'inquinamento e soprattutto abbiamo paura l'uno dell'altro, abbiamo perso la fiducia nell'umanità, con i giovani che non si fidano più dei genitori, delle istituzioni. E c'è la paura dello straniero, che qui giunge disperato e lo consideriamo come colui che ci ruba il lavoro, le risorse, ancora più spaventati perché l'Europa ci ha lasciati soli ad affrontare l'emergenza della presenza di questa povera gente che fugge dalla sua terra, lo Stato è assente e si va avanti solo con la buona volontà della gente”.
In 5 capitoli, Russotto ha suddiviso il suo messaggio spirituale dando spazio anche ad una riflessione sulla parabola di Gesù nota come quella del figliol prodigo, riportata nel Vangelo di Luca, scelta per la sua attinenza con il tema del cammino verso la speranza e dell'abbraccio del Padre.
“Dobbiamo educare le nuove generazioni – è il pensiero del vescovo di Caltanissetta – a ritrovare il senso della speranza, che non poggia sulle tre P che l'idolatria del mercato e del mondo stanno proponendo, continuando a bombardare i giovani con questi messaggi, potere, possesso, piacere, perché queste tre P non soddisfano più, non danno il senso della vita e del futuro. Ed allora forse bisogna ritornare a ciò che è essenziale, alle tre P che ho consegnato a Papa Francesco: la Parola di Dio come luce di senso, la preghiera come rapporto con Dio e come ritrovarmi sempre nel suo abbraccio di amore e i poveri come apertura alla solidarietà, e non
mi riferisco solo ai poveri a livello economico”.