Pubblicato il: 20/03/2016 alle 11:42
Svolta sulla spedizione punitiva finita nel sangue sabato pomeriggio in corso Italia, al villaggio Santa Barbara di Caltanissetta. Stanotte, i poliziotti della Squadra Mobile e della sezione Volanti hanno tratto in arresto Francesco Alletto, fruttivendolo di 52 anni, il figlio Raimondo di 30 anni, Massimiliano Salvatore Lombardo di 41 anni (difesi dall'avvocato Maria Francesca Assennato) accusati a vario titolo per tentato omicidio. Il terzetto – che ora si trova rinchiuso nel carcere Malaspina – sono anche indagati per lesioni aggravate, rissa e porto abusivo di armi.
Tutti e tre, secondo gli inquirenti, avrebbero organizzato una vera e propria spedizione punitiva dopo il litigio tra uno dei figli di Alletto e un ragazzo. Una vendetta per lavare l'onta di uno sgarbo che sarebbe stato fatto dal rivale al figlio di Franco Alletto. . Durante la concitata aggressione, nella quale vi sono state coinvolte una decina di persone, Raimondo Alletto e Massimiliano Lombardo avrebbero impugnato coltelli. E sarebbe stato Lombardo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, a ferire alla schiena M. C., quarantenne nisseno, che è stramazzato per terra. A quel punto, Francesco Alletto avrebbe deciso di colpirlo a morte con un colpo di pistola che teneva al fianco e dicendo alla vittima testuali parole: “Ora ti sparu”.
I coltelli ritrovati dalla PoliziaMa l'intenzione di Alletto senior non si sarebbe concretizzata grazie all’intervento di una persona che era presente, il quale è riuscito a evitare che il fruttivendolo premesse il grilletto. E dopo aver udito le sirene della Polizia, la cricca è svignata lasciando esanime la vittima, ritrovata dagli agenti delle Volanti e dai colleghi della Mobile riversa dolorante sul cofano della sua autovettura in compagnia di alcuni parenti. A quel punto si è messa in moto la macchina investigativa e poco dopo la Polizia ha rintracciato padre e figlio e Lombardo, che indossavano ancora gli indumenti sporchi di sangue. La Mobile dopo aver fermato i tre aggressori, ha poi ritrovato i coltelli usati per il raid punitivo. Erano stati gettati in un tombino a poca distanza dalla strada dove M. C. era stato ferito a coltellate. E adesso la Polizia sta continuando a indagare per chiarire i tanti punti oscuri della rissa, su tutti il movente.