Pubblicato il: 15/09/2013 alle 17:03
“Stupida negligenza. I cretini, coloro che non hanno voglia di studiare, non bisogna mandarli avanti, vanno fermati! Giustizia sia fatta. Questa è una morte infame”. Tuona don Enzo Romano, durante la sua omelia per i funerali di Gloria Ascia, la piccola di 2 anni di Gela, morta al Policlinico di Tor Vergata, a Roma, durante un intervento chirurgico per una tracheotomia.
Il sacerdote, parroco della chiesa “San Rocco”, dove oggi pomeriggio sono state celebrate le esequie della bimba, ha detto che si “è trattato dell’ennesimo caso di malasanità, un morbo del nostro Paese. C’è molta superficialità e invece ci vuole amore, passione e ci vuole attenzione soprattutto fra chi opera nel campo medico. Purtroppo a volte c’è il Dio denaro, maledetto, che offusca le menti”.
“Gloria Maria, amore mio”. E’ il grido di dolore che ha lanciato Rosaria Avenia, la madre della bimba di due anni morta al Policlinico di Tor Vergata a Roma, durante un intervento chirurgico per una tracheotomia.
La madre, al quinto mese di gravidanza, ha salutato così la figlia, quando la piccola bara bianca ha lasciato l’abitazione di via Marsiglia, a Gela. Davanti la cancellata della villetta in cui risiede la famiglia, nel rione “Margi”, uno striscione con una foto della bimba. Nello striscione c’era scritto: “Ci mancherai piccola. Il tuo ricordo ci darà la forza per affrontare con un sorriso la vita proprio come hai fatto tu. Sei il nostro Angelo”.
Ad attendere la bara della piccola Gloria, avvolta da un cuscino di rose bianche, una chiesa gremita di familiari e parenti. Quando il feretro della piccola è entrato in chiesa, la mamma ha poggiato un portafotografie sulla bara e si è inginocchiata. Ad assistere all’estremo saluto, anche il sindaco di Gela, Angelo Fasulo che ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Al termine dei funerali, sono stati lanciati in aria palloncini rosa e bianchi.