Pubblicato il: 24/01/2014 alle 14:41
Michele Campisi è sotto choc. Il sindaco di Caltanissetta non ha tollerato la reazione spropositata di un gruppo di operai dell'ex Rmi che oggi hanno aggredito l'assessore alle Politiche sociali Giuseppe Firrone, devastando la Sala Gialla del Municipio e ferito un vigile urbano che con alcuni colleghi aveva protetto l'assessore dalla furia cieca di un alcuni facinorosi. C'è clima teso a Palazzo del Carmine. E si percepiva benissimo nei volti dei burocrati e degli impiegati comunali.
“Sono incredulo, non ci sono parole… Qui sono tutti bravi a parlare di legalità ma in realtà chi la promuove con i fatti e con gli atti chi sono? Solamente quei quattro cretini che stiamo al Comune…”, è il commento amareggiato e a tratti ironico che il sindaco ha rilasciato a Seguonews, dopo aver sentito il suo assessore Peppe Firrone a casa, anche lui ovviamente turbato per la violenta aggressione che l'ha visto protagonista nelle stanze di Palazzo del Carmine. Impossibile rintracciare l'assessore. Il telefonino è spento da ore.
Campisi non si tiene nulla nella pancia e anzi spara a zero contro la Regione, colpevole a suo dire di aver generato e favorito questo “monstrum”. “C'è un dato incontrovertibile – aggiunge Michele Campisi – ossia che la Regione deve dare a queste persone i soldi ma al contempo si inventa il modo di non darli fin quando non approva la finanziaria, che rischia anche di non essere approvata per una serie di ragioni. Così loro guadagnano un mese di tempo, risparmiando una cifra onerosa che soltanto per il Comune di Caltanissetta equivale a 80mila euro. Molti non sanno che a Gela il sindaco Fasulo vive lo stesso problema ma paga gli operai ex Rmi con importi inferiori rispetto a quelli nostri. E quindi noi ripristiniamo la legalità e la colpa è nostra?”.
Il sindaco si riferisce alle irregolarità riscontrate dai tecnici comunali nell'esame delle dichiarazioni dei redditi dei soggetti tagliati fuori dal servizio e che oggi pretendevano il bonus di 200 euro come gli altri colleghi in servizio. “Abbiamo riscontrato una quarantina di dichiarazioni false. Ci sono stati soggetti che hanno due redditi piuttosto che uno come vuole la legge, però pretendono che i soldi spettino loro ugualmente. Ci troviamo davanti a persone che per ottenere un alloggio popolare hanno inserito persino i suoceri nel nucleo familiare, ma nella realtà non è così. Con questo modo di fare si escludono le persone che hanno davvero bisogno…”.
La baraonda di questa mattina, secondo Campisi, non ha giustificazioni. “Ègravissimo, l'esasperazione non ha scusanti. Andrò a denunciare alle forze dell'ordine l'episodio di oggi. E voglio ringraziare i vigili urbani che sono prontamente intervenuti per difendere l'assessore e che hanno rimediato pure i pugni. Qui non c'è più il rispetto delle regole e sono convinto che c'è chi fomenta queste persone, perché è in atto una speculazione politica nei confronti della mia Giunta che ha le carte in regola e non ha nulla da rimproverarsi. Io ho dimostrato con i fatti di volere aiutare queste persone. Ho messo a disposizione anche la mia preparazione giuridica da commercialista, ma è inaccettabile lavorare sotto ricatto”. Senza se e senza ma, Michele Campisi lo dice a chiare lettere. “Io non indietreggio, non mi faccio ricattare da nessuno”, dice con tono deciso il sindaco che per oggi pomeriggio ha convocato una riunione straordinaria della Giunta per discutere sulla vicenda.
Ha sentito il suo assessore Firrone? Come lo ha trovato?
“L'ho chiamato ed è spaventato, si trova a casa con i suoi familiari. Non è un bellissimo momento né per lui né per chi gli vuole bene. Non ha ancora denunciato l'aggressione. Ha subìto pesanti minacce di morte, ma ora valuteremo se affidargli la scorta con la Polizia Municipale”.