Pubblicato il: 15/07/2014 alle 15:25
Graziano Gaspare Romano
Ha un volto e un nome il presunto sparatore che ieri sera, a Gela, ha fatto fuoco tre volte contro l'albanese Igland Bodinaku, il 24enne che si trovava agli arresti domiciliari. Nelle scorse ore è arrivata la svolta sull'agguato di via Minardi, con l'arresto di Gaspare Graziano Romano, gelese di 23 anni con precedenti penali. Non è ancora chiaro il movente che ha spinto Romano a sparare contro Bodinaku. I carabinieri del Reparto Territoriale sono giunti sulle sue tracce grazie alle numerose segnalazioni raccolte sul luogo del tentato omicidio e al sistema di video sorveglianza urbano che ha ripreso l'auto a bordo della quale Romano viaggiava.
Igland BodinakuDalle immagini si vede chiaramente che il Romano, a bordo della Daewoo Matiz di proprietà della madre, imbocca la via Minardi a velocità sostenuta. Tutto si è registrato nel giro di pochi minuti. La vittima, che al momento dell'imboscata era in casa perché sottoposto ad arresti domiciliari e con il braccialetto elettronico, è stato raggiunto da tre proiettili esplosi da una calibro 9X17 che lo hanno colpito, in maniera non grave, al polmone, all'addome ed al gluteo. Bodinaku è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Vittorio Emanuele, dove i medici nella serata di ieri lo hanno sottoposto ad intervento chirurgico subito dopo essere arrivato con un'ambulanza al pronto soccorso, poco dopo le 19.
Gli investigatori dell'Arma, coordinati dal maggiore Valerio Marra, hanno rintracciato Gaspare Graziano Romano a casa sua dove è stata rinvenuta l'arma, nascosta all'interno di un portabiancheria. Romano ora è in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Sullo sfondo sembra esservi un regolamento di conti nella malavita gelese. Le indagini dei carabinieri vanno avanti a ritmo serrato.