Pubblicato il: 05/03/2014 alle 08:43
Grazie all'accordo raggiunto dal governo Crocetta e dalla maggioranza con M5s e Ncd, l'Assemblea siciliana ieri sera ha approvato la norma che istituisce le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. La norma è contenuta nel disegno di legge di riforma delle Province regionali, sostituite con i Liberi consorzi.
La norma sulle città metropolitane, emendata dal Ncd col parere favorevole del governo e della commissione Affari istituzionali, prevede che il territorio delle città metropolitane “coincide con quello delle aree metropolitane individuate con decreto del presidente della Regione del 10 agosto 1995 e dei rispettivi comuni”. L'aula deve votare gli ultimi 4 articoli del ddl che affrontano aspetti tecnici.
“La riforma ha adesso i contorni di una buona riforma: dopo 68 anni abbiamo istituto i Liberi consorzi, e oggi siamo la prima regione italiana a istituire le città metropolitane, in linea con lo statuto siciliano e la costituzione – dice il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi – il Pd ha avuto un ruolo determinante in questa riforma, che deve ancora essere completata con gli ultimi articoli e il voto finale. Il voto a favore di M5s e Ncd conferma che le riforme vanno condivise”.
“Stiamo incassando un risultato politico importante”, ha commentato a caldo il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. La norma segue quella che ha istituito i Liberi Consorzi al posto delle Province, abolendo il voto diretto sostituendolo con quello di secondo livello per la composizione degli organismi.
Rispetto al fatto che la norma è frutto di una mediazione con il Ncd e il M5s e non è quella contenuta nel testo iniziale del ddl, Crocetta cita Pasolini: “Nel Decameron Pasolini appare subito nelle vesti del narratore e dice di volere fare un film e alla fine aggiunge che se non è venuto come l'aveva previsto non è detto che non sia venuto meno bello. Ecco io cambio e me ne faccio un vanto, perché un bravo politico cambia opinione: per me è una norma importante”.
Dopo l'approvazione della norma sulle città metropolitane (art.7), il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ha rinviato a oggi, alle 16, i lavori parlamentari per l'esame degli altri articoli del ddl sulle Province.