Pubblicato il: 29/06/2020 alle 13:46
L’Asp di Caltanissetta da il via al conferimento di incarichi libero professionali a medici in quiescenza, la Cisl Fp: “Scelta che non condividiamo, si usino i soldi dell’emergenza Covid per le stabilizzazioni”.
Ha suscitato la ferma condanna da parte del sindacato la scelta della governance dell’Azienda sanitaria di disporre, nei giorni scorsi, l’impegno per alcuni mesi di personale medico in quiescenza.
“Soluzione legittima – dicono la segretaria generale della Cisl Fp delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito e il segretario territoriale Gianluca Vancheri – ma non condivisibile, perché, applicando quanto tra l’altro già previsto dalla norma, si sarebbe potuto pensare a garantire della stabilità strutturale all’interno del sistema. In tal senso l’Asp di Caltanissetta sembra essere molto a rilento su processi dovuti, quale la stabilizzazione personale precario, e invece fin troppo celere su altri che, onestamente, non è chiaro quanto siano utili in termini di perseguimento dell’interesse pubblico e di garanzia dei servizi per i cittadini e i lavoratori. Certo – continuano – non possiamo che esprimere il nostro apprezzamento per il fatto che l’Azienda abbia accolto la nostra richiesta di proroga dei contratti ma cosa osta ancora alla stabilizzazione di chi ancora attende da anni? Perché ritenere una priorità invece rimettere in servizio del personale in quiescenza ad un costo abbastanza elevato? Inoltre, perché in prima battuta sono state stabilizzate delle ‘figure atipiche’, pur mantenendone alcune in servizio, e si reclutano operatori socio sanitari con contratti a termine, pur avendone alcuni in pianta organica da tempo che hanno diritto della stabilizzazione? La Cisl Fp – concludono – farà chiarezza in forza di diritto nelle sedi opportune, avendo già dato mandato ai propri legali per la tutela di chi ha diritto ad essere stabilizzato e per la gestione di alcuni strumenti economici da troppo tempo negati o erogati come concessioni, pur essendo diritti”.