Pubblicato il: 13/02/2016 alle 11:08
Un martire delle Foibe, unica vittima di Caltanissetta del massacro del generale Tito, dimenticato nel Giorno del Ricordo proclamato il 10 febbraio come giornata nazionale per la solennità civile del “Giorno del Ricordo”. Luigi Bruno finito nel dimenticatoio delle istituzioni nissene. La denuncia è di Anna Maria Bruno Stella, figlia del poliziotto ucciso, che non nasconde la sua amarezza perché il martirio del padre non è stato celebrato come è giusto che sia. A Luigi Bruno, qualche anno fa, è stata intitolata una via nei pressi del sottopassaggio di via Delle Calcare.
I cadaveri gettati in una foiba“Io, Anna Maria Bruno, figlia di Luigi Bruno, poliziotto nisseno martire delle foibe, esprimo la mia profonda delusione e il mio personale rammarico nel constatare che le istituzioni ed enti preposti all’adempimento della celebrazione di questo giorno, dopo appena un anno da quando, nel febbraio 2015 è stata titolata a mio padre una via della città, si siano dimenticate del “Giorno del Ricordo” – scrive la donna in una lettera inviata alle redazioni dei giornali – Sarebbe opportuno che “Luigi Bruno martire delle Foibe”, venisse ricordato almeno una volta l’anno con un semplice gesto di dignitoso rispetto: “Una preghiera e un fiore di campo che non ha nessun costo””, è lo sfogo della donna.
“L’avere sentito ricordare la figura di mio padre e dei martiri delle foibe durante la celebrazione della messa nella Chiesa di S. Marco, mi ha commosso profondamente. Inoltre mi corre l’obbligo di ringraziare per il loro interesse e la loro sensibilità le Dirigenti degli Istituti C.M. Carafa di Riesi, Manzoni Juvara, Mottura e Liceo Classico di Caltanissetta dalle quali sono stata invitata a portare agli studenti la mia testimonianza sull’immane tragedia. L’attenzione e la commozione suscitata nei giovani studenti mi ha ripagato di tanta dimenticanza”, scrive Anna Maria Bruno Stella che un anno fa fu ricevuta in Prefettura (nella foto in copertina) in occasione dei giorno del ricordo. “Sento inoltre il dovere di ringraziare coloro che con un gesto di umana pietà hanno posto, nel “Giorno del Ricordo“ un mazzo di fiori in via Luigi Bruno. Il loro nobile gesto mi commuove e mi gratifica. Grazie. Per quanto mi riguarda, non cesserò mai di faticare per la giustizia storica di quei tristissimi avvenimenti – conclude la figlia dell'unico nisseno martire delle Foibe – e da figlia, per far riemergere dal profondo di una foiba la figura di un uomo di cui sono fiera: mio padre, che con il suo esempio mi ha guidata nel mio cammino di donna, di moglie, di madre e di docente. “Nessuna Foiba è più profonda dell’amore di una figlia”.
Anna Maria Bruno Stella