Pubblicato il: 04/05/2016 alle 07:29
Divieto di dimora in provincia di Palermo e Trapani per Pino Maniaci direttore di TeleJato che nel corso degli ultimi anni è diventato noto per le sue campagne antimafia. I carabinieri di Partinico stanno eseguendo dieci misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Dda, nei confronti di esponenti della “famiglia” mafiosa di Borgetto, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni. E nell'ambito dell'inchiesta che ha portato ai dieci arresti è indagato per estorsione Giuseppe Maniaci: avrebbe ricevuto somme di denaro e agevolazioni dai sindaci di Partinico e Borgetto. In cambio avrebbe evitato commenti critici sull'operato delle amministrazioni comunali.
Nel 2014 denunciò che ignoti avevano ucciso e impiccato i suoi cani, ultima di una serie di intimidazioni subite. “Ora mi devono dare la scorta, ce la giochiamo con la mafia”, diceva Giuseppe Maniaci, non sapendo di essere intercettato e tentando di far passare come mafiosa una intimidazione legata a vicende private. A minacciarlo sarebbe stato infatti il marito dell'amante, circostanza che il giornalista sapeva bene. Maniaci si ritrova ora indagato per estorsione nell'inchiesta dei carabinieri che ha portato all'arresto di dieci mafiosi della provincia di Palermo. Avrebbe preteso denaro e favori – come un contratto per la compagna – dai sindaci di Borgetto e Partinico in cambio di una linea soft della sua televisione sulle attività delle amministrazioni comunali e su relazioni e parentele scomode di alcuni primi cittadini. Poche centinaia di euro e i riferimenti spiacevoli sarebbero spariti dai servizi di una emittente conosciuta per le sue battaglie antimafia. Le accuse al giornalista che, avendo appreso giorni fa dell'indagine a suo carico si è detto vittima di una vendetta della magistratura per le denunce fatte sulla mala gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale, sarebbero confermate dalle vittime.