Pubblicato il: 31/01/2014 alle 15:55
La dottoressa Samanta Carrubba, esperta di Psicologia del Lavoro, ci spiega il “burn out”, una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e di ridotta realizzazione personale, che può manifestarsi in tutte quelle professioni definite “di aiuto” (medici, psicologi, infermieri, insegnanti).
Il termine burnout in italiano si può tradurre come “bruciato”, “scoppiato”, “esaurito”. Questa sindrome, in particolare, presenta: deterioramento delle emozioni (da entusiasmo a rabbia, ansia e depressione), deterioramento progressivo dell’impegno nei confronti del lavoro e problemi di adattamento tra la persona e il lavoro.
Le cause sono diverse e, tra queste: sovraccarico di lavoro, mancanza di controllo, gratificazioni insufficienti, crollo del senso di appartenenza, assenza di equità, valori contrastanti, scarsa remunerazione.
L’aiuto maggiormente efficace è sicuramente un intervento da parte di un professionista competente in materia (Psicologo del lavoro) che possa, favorire una maggiore comprensione/consapevolezza del problema, aiutare a comprendere le relazioni esistenti tra il comportamento personale, il proprio vissuto ed il contesto di vita e lavorativo.