Pubblicato il: 14/03/2015 alle 11:00
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Rispondere alle richieste del territorio offrendo sempre nuove alternative è la mission seguita dal Corona Wine Bar, locale di tendenza in via Luigi Monaco a Caltanissetta.
Da poco ristrutturato con una variegata sala giochi fruibile – seguendo rigorosamente le previsioni delle normative di settore e il rigore del buon senso – anche ai minori di 18 anni, il Corona Wine Bar dispone, tra gli altri, di tavoli da ping pong, flipper, biliardi, videogames e l’immancabile “calciobalilla”.
Si tratta, per quest’ultimo, di un gioco “unisex” e “atemporale” proprio perché almeno una volta nella vita tutti hanno provato questo gioco divertendosi ed emozionandosi a prescindere dal risultato finale.
“Si rulla o non si rulla”? “La palla va lasciata cadere al centro o deve rimbalzare almeno una volta in uno dei lati”? “Se si gioca uno-contro-uno bisogna sempre tenere una mano al portiere e l’altra libera o bisogna scappare per correre dietro a ogni palla”? Domande emblematiche che, in alcuni casi, diventano quasi amletiche e la risposta, nota ai più abili giocatori, non sempre viene condivisa con gli avversari.
Ma qual è l’origine di questo gioco conosciuto anche come “Calciobalilla”?
Da quanto riporta il sito www.ilcalciobalilla.it “Ricostruire il percorso storico è tutt’altro che semplice, le fonti sono contraddittorie, spesso di dubbia provenienza”.
Le fonti più attendibili vedono la nascita di questo tavolo da gioco per mano di Broto Wachter in Germania e Lucien Rosengart, operaio della Citroën tra gli anni ’20 e ‘30 .
L’idea che ha spinto a creare il primo rudimentale tavolo fatto interamente di legno e con panni al posto delle reti è piuttosto ovvia: il desiderio di trasporre il gioco del calcio in un gioco da tavolo ispirato ad esso. “L’idea prende forma nei bar e club nei quali si riunivano per festeggiare le vittorie o a bere (per dimenticare!) sulle sconfitte delle numerose squadre di calcio locali… così il primo prototipo di calciobalilla è presto costruito e la sua diffusione è talmente rapida che in breve praticamente ogni club si trova ad avere il proprio kicker, questo infatti è il nome con cui il gioco viene identificato, e che entra nell’uso comune, tanto che ancora oggi, in Germania, è uno dei più usati per indicare il calciobalilla”.
Dopo un iniziale rallentamento subito dopo la guerra mondiale a causa della destinazione delle materie prime alla ricostruzione (plastica,legno e metallo), il gioco riprende la sua diffusione e dal 1951 al 1954 ad Alessandria si costruiscono circa 12.000 calciobalilla di cui 6.000 sono venduti e 6.000 noleggiati e, l’anno seguente approdò anche in America dove fu immediatamente apprezzato dai soldati tornati dalla guerra che avevano scoperto il gioco in Europa.
Ad oggi il calciobalilla è considerato in tutto il globo terrestre un vero sport con tanto di club e scuole, le più diffuse in Belgio, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra, Austria, Italia, Regno Unito, Messico, Malaysia, Repubblica Ceca, Canada e USA, numerose sono le federazioni e associazioni nazionali. Si organizza già da alcuni anni il campionato del mondo e delle gare internazionali con montepremi vertiginosi.
Le fonti storiche sull’origine etimologica di “calcio balilla” restano ancora ignote. Alcune fonti ricollegano il nome ai “balilla”, i giovani così come definiti nel periodo fascista. I militari, così come quelli americani sopra citati, si svagavano con questo gioco. Altre fonti, invece, identificano “il balilla” come quel ragazzo, la cui identità rimasi ignota che, lanciando il primo sasso scatenò nel 1746, a Portoria, la rivolta contro gli austriaci.
Sulla denominazione italiana di “biliardino” o “Calcio balilla” resta, dunque, ancora un alone di mistero e il Corona Wine Bar invita tutti gli appassionati alla ricerca della verità storica. In premio, per il primo che porterà la risposta corredata da ricostruzione etimologica, c’è in palio una partita gratis!
E voi cosa aspettate? Correte a fissare momenti storici nella vostra mente e sfidare gli amici al Corona Bingo Gaming Hall in Via Luigi Monaco a Caltanissetta
Per approfondire: