Pubblicato il: 06/03/2014 alle 11:34
Quali e quante forme di celiachia esistono al mondo? E quali sono i sintomi collegati a ciascuna di esse? Un problema che gli scienziati si stanno ponendo per poter tracciare un quadro chiaro della malattia e poter iniziare un’efficace prevenzione o diagnosi precoce.
“Uno dei problemi piu rilevanti, e di cui ancora si discute in ambito scientifico – spiega il dottor Gaetano C. Morreale -, riguarda l’approccio ai casi silenti della celiachia che costituiscono la parte preponderante dell’iceberg sommerso (cioè quei casi non diagnositicati). Un secondo problema è quello del polimorfismo della presentazione clinica della malattia”. In sintesi ad ogni individuo può presentarsi la malattia con sintomi differenti ( o senza sintomi evidenti) e ciò rende difficoltoso riconoscere tempestivamente la malattia e poter iniziare le cure idonee.
La malattia celiaca puo mostrare anche in età pediatrica un ampio spettro di manifestazioni
cliniche. La cosiddetta forma classica si manifesta di solito tra i 6 mesi di vita ed i 2 anni,
dopo l’introduzione di glutine nella dieta. “Il bambino – spiega il dottore – presenta tipicamente una scarsa crescita, diarrea cronica, distensione addominale, astenia (stanchezza), ipotonia muscolare, inappetenza e irritabilità. La “crisi celiaca”, caratterizzata da diarrea acquosa esplosiva, marcata distensione addominale, disidratazione, diselettrolitemia, ipotensione e letargia”. Questa è la forma che si presenta più raramente al giorno d’oggi.
Negli ultimi anni, si e assistito ad un progressivo ritardo nell’esordio delle manifestazioni
cliniche della celiachia, in età scolare configurando il quadro clinico della forma atipica con sintomi differenti da quelli indicati nella forma tipica. In questi casi, infatti, non si manifesta in genere con diarrea ma quasi sempre presenti dei forti dolori addominali, spesso delle vere e proprie fitte. Le forme atipiche di celiachia sono sempre più numerose e purtroppo sono caratterizzate da una compresenza di sintomi extraintestinali: trai più frequenti ci sono l’anemia sideropenica (carenza di ferro), osteoporosi, dermatite erpetiforme, bassa statura, anoressia, comparsa recidiva di afte, alterazioni dello smalto dentale, stipsi, alopecia. Nei bambini questi sintomi da malassorbimento possono portare a rachitismo e ritardo puberale.
La celiachia è definita silente quando la malattia non si manifesta con sintomi particolari. “E’ come se si nascondesse – spiega il dott. Morreale -, ma in realtà è presente. La mucosa intestinale è infatti compromessa come nelle forma tipica e atipica di celiachia”. Anche per la celiachia silente l’unica terapia possibile è la “dieta glutinata”, ossia – continua il medico nella sua descrizione – l’alimentazione con prodotti privi di glutine. La forma silente della celiachia, non manifestando sintomi, è difficilmente diagnosticabile. Circa il 15% dei parenti asintomatici di pazienti celiaci presenta atrofia dei villi intestinali; non è quindi una forma da sottovalutare. Recenti studi sembrano inoltre dimostrare che all’aumentare dell’introduzione di glutine nella dieta di soggetti affetti da celiachia silente, aumenti proporzionalmente la possibilità che si manifestino sintomi intestinali o extraintestinali.
La forma latente di celiachia caratterizza quei soggetti che hanno una predisposizione alla celiachia (positività agli anticorpi anti-gliadina AGA ed agli anticorpi anti-endomisio EMA) ma al momento hanno una mucosa intestinale normale, che non presenta quindi atrofia dei villi intestinali. “Non si pensi che in questo caso la celiachia non esista – ammonisce Morreale -; non si è manifestata al momento, ma a distanza di tempo l’atrofia comparirà: è bene quindi effettuare monitoraggi nel tempo. I soggetti affetti da celiachia latente possono manifestare lesioni della mucosa intestinale in alcuni periodi mentre presentare mucosa normale in altr”i. E’ quello che la medicina definisce “slatentizzazione della malattia”, che si può attivare anche in seguito a situazioni particolari come momenti di forte stress, lutti, parto, o infezione da rotavirus (un comune virus intestinale). Controlli costanti sono quindi d’obbligo per mantenere un buon stato di salute. Come la forma latente, la forma potenziale della celiachia non presenta manifestazioni di alterazioni della mucosa, è però presente una predisposizione genetica alla malattia. In questi casi la celiachia non è già sviluppata in forme gravi come quella tipica o atipica, ma è alto il rischio di sviluppo futuro e quindi di atrofia dei villi e conseguente malassorbimento. Anche in questo caso sono consigliati screening periodici.
Leggi un approfondimento correlato:
Una “indigestione” diventata comune: la celiachia