Pubblicato il: 30/07/2017 alle 09:48
Nota del presidente di Italia Nostra Leandro Janni sul termine buonismo, oggi abusato soprattutto nelle dispute sui social network e sul razzismo:
"Oggi c’è un uso spasmodico, ossessivo e forse persino improprio del termine “buonista”. E ovviamente lo usano tutti quelli che buonisti non si sentono. Vi racconto, brevemente, una storia, offrendo, ai “non buonisti”, una valida alternativa lessicale. E aggiungo anche una breve nota esplicativa.
Il 10 luglio del 1938 comparve, sul Giornale d’Italia, il “Manifesto della razza”. Diceva, firmato da ben 180 “scienziati razzisti”, che “le razze esistono”, che “è tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti”, che “esiste una pura razza italiana, e che questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione Italiana”. E aggiungeva che “gli ebrei sono di razza inferiore”. Non ci fu la minima opposizione sociale alle nuove leggi razziali, tranne una piccola fronda all’interno del Partito fascista che si oppose in nome di principi umanitari. Vennero chiamati “pietisti” (i “buonisti” di allora, insomma) e su di loro si abbatté, inesorabile, la collera del regime.
NOTA_buonismo s.m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversari, o nei riguardi di un avversario, specialmente da parte di un uomo politico; è termine di recente introduzione ma di larga diffusione nel linguaggio giornalistico, per lo più con riferimento a determinati personaggi della vita politica. (Treccani – Vocabolario on line) / buonismo [buo-nì-ṣmo] s.m. POLITICO, spregiativo – Atteggiamento di benevola apertura e comprensione per tutte le posizioni, accusato di non andare al di là di generici appelli moralistici, capaci solo di produrre compromessi confusi e di basso livello || estens. Eccesso di buoni sentimenti, suggestivo ma inconcludente (la Repubblica.it – Dizionario Italiano)"