Pubblicato il: 28/05/2020 alle 12:22
Una città senza più stile? Interessanti e condivisibili le questioni relative al “decoro”, alla “tutela dei beni architettonici e del centro storico”, poste dai consiglieri comunali di Caltanissetta Protagonista. Questioni poste a seguito dell’apertura di un nuovo esercizio commerciale in Corso Umberto I. Questioni poste da Italia Nostra tante volte. Che dire? Di certo negli ultimi anni gli amministratori nisseni hanno sottovalutato, se non ignorato, tali questioni. Prendendo, comunque, una serie di clamorose cantonate e, inevitabilmente peggiorando l’immagine, il decoro della città. I risultati sono più che evidenti. Pertanto, auspichiamo che su questi temi si possa aprire un fertile dibattito pubblico e si possa attivare una maggiore interlocuzione tra Comune e organi di tutela del patrimonio storico-artistico (pubblici e privati), che conducano ad azioni conseguenti. Qualcuno potrà osservare: ma non c’è la Soprintendenza dei Beni Culturali? Certo, ma diciamolo chiaramente: la Soprintendenza, pur svolgendo da anni una qualificata azione di tutela dei nostri beni culturali, del nostro paesaggio, da sola non riesce a vigilare su tutto. Ci vogliono regolamenti comunali chiari, netti, e ci vogliono uffici competenti che verifichino, controllino, sappiano progettare e realizzare nuovi, qualificanti interventi. Ci vogliono tecnici (comunali ma anche liberi professionisti) preparati. Ci vogliono, anche, cittadini consapevoli. Attivi. Insomma, di certo non basta, qui a Caltanissetta, un Sindaco volenteroso che abbia la delega al centro storico e all’urbanistica. La Caltanissetta otto-novecentesca era una città molto attenta al suo decoro, ai suoi palazzi e monumenti, alle sue piazze, alle strade. E aveva un suo inconfondibile stile.
Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia