Pubblicato il: 09/10/2024 alle 14:12
Da qualche anno a questa parte, grandi, giganteschi murales irrompono in modo indiscreto, se non plateale, nello spazio urbano della città di Caltanissetta. Nell'accezione moderna, il termine murales tende a definire una pittura di grandi dimensioni dalla marcata connotazione politica, ideologica e sociale, eseguita sui muri delle strade o delle piazze, e offerta alla percezione della collettività. La street art o arte di strada è una particolare forma di espressione dell’arte contemporanea che, autorizzata o meno, si manifesta esclusivamente nei luoghi pubblici, utilizzando le tecniche più disparate: bombolette spray, stencil, colori acrilici con pennelli, ecc. Negli anni scorsi, l’arte di strada veniva vista come un’espressione di vandalismo giovanile, un modo di imbrattare prospetti e arredi urbani con immagini, forme inutili e antiestetiche. Oggi la street art viene generalmente considerata una vera e propria forma d’arte.
Ma torniamo ai murales nisseni. Qui non si discute la perizia tecnica di tali murales, ma i loro contenuti e lo stile, il linguaggio – realista o iperrealista. Insomma, al di là delle buone intenzione dei promotori e degli esecutori di tali iniziative, ritengo che solo all’interno di un progetto urbano unitario, organico, pensato, possano avere senso e luogo tali murales. Un progetto, un tema legato alla storia, alla cultura all’immaginario collettivo della città. Diciamolo: le grandi immagini urbane sin qui prodotte ci appaiono gonfie, pesanti, cosmetiche, sradicanti, rumorose. Sostanzialmente peggiorative del contesto nel quale vengono collocate e, in generale, della città.
In conclusione, faccio due esempi positivi: Serradfalco e Bruxelles. L’opera “I Carusi”, realizzata dall’artista Giulio Rosk e inaugurata lo scorso 16 settembre, si è distinta tra i murales più apprezzati al mondo, selezionati dalla piattaforma Street Art Cities. Questo riconoscimento internazionale conferma il senso e il valore del progetto, sapientemente pensato e realizzato con la finalità di raccontare e valorizzare il territorio di Serradifalco. Bruxelles non è solo la capitale – de facto – dell’Unione Europea, e del Belgio, ma anche la capitale del fumetto. Celebre il suo Museo del Fumetto che contiene oltre 6000 fumetti originali. Proprio qui, a partire dal dopoguerra, sono nati la “Nona Arte” e i più celebri personaggi dei fumetti. Personaggi che si possono incontrare passeggiando per le vie della città, nei bei murales realizzati da numerosi artisti. Il progetto per rendere Bruxelles una vera e propria città del fumetto ha avuto inizio nel 1991, grazie ad un’iniziativa che ha visto la realizzazione di un percorso dei murales a fumetti, il cosiddetto Comic Book Route: una passeggiata del fumetto che si snoda nel centro di Bruxelles dove si possono incontrare oltre 30 murales dedicati ai personaggi dei fumetti più famosi.
Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia