Pubblicato il: 19/09/2015 alle 07:58
Dopo l'adesione di Gela all'area metropolitana di Catania con una votazione del Consiglio comunale che ha sancito la rottura con la “nemica” Provincia di Caltanissetta, presto toccherà ai consiglieri comunali di Niscemi che ricade in quel comprensorio, stabilire se restare nei confini attuali o transitare sotto l'organismo etneo. Una scelta che ha contrapposto diverse scuole di pensiero, aprendo un dibattito su questa scelta. Tra coloro che auspicano la permanenza di Niscemi nel Nisseno c'è il segretario provinciale del Partito Democratico, Giuseppe Gallè.
Niscemi si prepara al voto, qual è l’invito che il segretario provinciale del Partito Democratico rivolge alla comunità niscemese?
Mi sento di rivolgere un caloroso invito a sviluppare una riflessione comune sulle prospettive di sviluppo del nostro territorio, nel momento in cui con la legge regionale sui Liberi consorzi si stanno ridefinendo gli assetti dei nostri territori aprendo nuove opportunità che bisogna sapere cogliere con scelte ponderate e razionali.
Vuole entrare nel dettaglio della questione?
La città di Niscemi con il suo territorio, strategico sotto parecchi punti di vista, potrà avere un ruolo proporzionato alle sue dimensioni e alla sua numerosa popolazione soltanto rimanendo aggregata al territorio dell’ex Provincia di Caltanissetta, all’interno di un Libero consorzio di cui sarà, dopo il capoluogo, la città più popolosa con un ruolo determinante nella direzione e nella scelta di sviluppo del Libero consorzio nisseno.
Quali effetti comporterebbe questa scelta?
Viceversa, seguendo le “sirene” dell’aggregazione all’area metropolitana di Catania, la sua identità e la sua specificità verrebbero sommerse in un territorio vastissimo in cui sono già presenti città più popolose e aree più forti dal punto di vista economico, perdendo quel ruolo cruciale che invece verrebbe potenziato nel comprensorio nisseno di cui Niscemi, dopo la scelta di Gela, sarebbe baricentro meridionale.
Qual è, dunque, la sua valutazione conclusiva su questo voto?
Il patrimonio comune di storia, economia e cultura della legalità che identifica Niscemi nel territorio del Nisseno non può essere svilito e disperso con scelte poco razionali, sull’onda di una propaganda interessata che punta ad “acquisire” territori e popolazioni unicamente per rafforzare il ruolo di un’area metropolitana e soprattutto potenziare i requisiti perché quest’ultima possa acquisire risorse che sarebbero governate centralisticamente dal mega capoluogo.