Pubblicato il: 19/10/2014 alle 08:55
Altri due nome finiscono nel dossier sul cemento impoverito legato all'inchiesta principale sulla Calcestruzzi Spa della Direzione distrettuale di Caltanissetta. Due tecnici della società bergamasca infatti sono finiti nel registro egli indagati e adesso su di loro pende una richiesta di rinvio a giudizio dei sostituti procuratori Onelio Dodero ed Elena Caruso.
Ad entrambi il trentaseienne riesino Nunzio Anello (assistito dagli avvocati Danilo Tipo e Raffaello Falagiani) e il cinquantunenne Mario De Luca (difeso dall'avvocato Maria Donata Licata), la procura ha contestato un ventaglio d'ipotesi di reato, tutti in concorso, che vanno dalla truffa, alla frode in pubbliche forniture con l'aggravante di avere favorito la mafia e, ancora inadempimento di contratto di pubbliche forniture. Queste le imputazione che i magistrati contestano ai due sospettati per i quali è stato chiesto il processo.
L'indagine, in particolare, ha preso in esame una delle opere pubbliche finite nella bufera per l'inchiesta di carabinieri e guardia di finanza ribattezzata «Doppio colpo». In particolare il Porto Isola-Diga foranea di Gela, opera che sarebbe passata per una manipolazione nella fornitura con conglomerato impoverito. Con minore quantità di cemento, è emerso dalla tesi accusatoria.