Pubblicato il: 27/11/2023 alle 09:48
Tre anni senza tregua. Se lo ritrova dovunque, come una guardia del corpo (indesiderata) alle spalle se va in giro, davanti agli occhi, all’improvviso e a qualsiasi ora del giorno e della sera, se lui decide pure di parlarle per ripetere la solita cantilena: «Sono l’amore della tua vita, è inutile che continui a rifiutare questa verità». Un copione più volte raccontato dalle donne che sabato sono scese nelle piazze per la giornata contro la violenza di genere. Lui è un over 65, la ex compagna quasi coetanea non sa più a che santo (e Stato) rivolgersi per mettere fine alla persecuzione che prosegue, nonostante la denuncia per stalking e il rinvio a giudizio: l’udienza, dopo il rinvio di luglio scorso, è ora fissata per il 3 gennaio.
Ma intanto Elena (i nomi di lei e dell’ex compagno sono di fantasia) continua a vivere il calvario cominciato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, con la pandemia di mezzo a tracciare un’illusoria cessazione del rapporto con Giuseppe. Ma il divieto di circolare imposto dal lockdown ha solo rallentato e messo in pausa la sua ossessione per lei, che dal 2021 a ieri (appena due settimane fa l’ultimo regalo indesiderato ricevuto e la presenza inquietante dell’ex quando esce o torna a casa) non è cambiata, anzi. È peggiorata. «Ho paura che arrivi a farmi del male – racconta Elena – perché Giuseppe è malato, gli restano pochi anni di vita e non ha quindi nulla da perdere». Lui al momento ha ricevuto solo un ammonimento.