Pubblicato il: 06/01/2014 alle 10:03
E' grazie al tempismo d'intervento e alla capacità di mediazione di due carabinieri che è stato salvato un uomo che voleva uccidersi tagliandosi le vene. Serata movimentata ieri sera a San Cataldo, dove sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile allertati per la presenza di una persona in strada in stato confusionale che gridava. Quando l'equipaggio è arrivato in via Palermo, i militari dell'Arma hanno notato un uomo con la testa fra le mani che ripeteva “Mi ammazzo… mi ammazzo…”. L'uomo, risultato poi essere il sancataldese G. D. N. di 52 anni, teneva in mano un coccio di vetro col quale s'era tagliato gli avambracci. Sembra che siano riconducibili a motivi familiari le ragioni di quel gesto autolesionista, acuito dopo un aspro litigio col padre avvenuto poco prima. Tant'è che G. D. N. era rimasto sotto casa del genitore e s'era tagliuzzato le braccia in preda ad una crisi di nervi. I due militari del Nucleo Radiomobile, l'appuntato Vincenzo Zaccaria e il carabiniere scelto Alessandro Giudice, dopo aver affrontato le problematiche familiari che lo assillavano sono riusciti a convincere l'aspirante suicida a consegnare il pezzo di vetro. Parole di conforto che hanno spinto il sancataldese a desistere dall'intenzione di uccidersi. Sul posto sono intervenuti anche i soccorritori del “118”, che hanno medicato le ferite alle braccia provocate dai tagli e trasferito l'uomo al Pronto soccorso dell'ospedale “Maddalena Raimondi” di San Cataldo.