Pubblicato il: 21/09/2017 alle 16:31
Il poeta e scrittore Stefano Vilardo ha deciso di donare i libri conservati nella sua libreria e altri oggetti di valore culturale alla biblioteca comunale di Delia. Nei giorni scorsi il sindaco Gianfilippo Bancheri insieme all'assessore alla Cultura Piera Alaimo, alla responsabile della biblioteca comunale Giusi Leone, a Salvino Aronica – nipote di Vilardo – e Angelo Pitruzzella, un amico Vilardo, ha incontrato lo scrittore nella sua casa di Palermo. Si tratta di un patrimonio, più di tremila libri, ai quali si devono aggiungere anche i quadri, la macchina da scrivere, le litografie, le acqueforti, alcune collezioni di dischi in vinile e i pezzi d’arredo del suo studio.
"Passare una mattinata intera con il professore Vilardo è stata davvero un'emozione indescrivibile – ha detto il primo cittadino di Delia – ho conosciuto di presenza un uomo di 95 anni dotato di una lucidà mentale impressionante, di una cultura immensa e di un' educazione degna dei tempi passati".
<<Ho provato tanta gioia – ha detto il poeta ultranovantenne – l’assessore Alaimo è una mia parente. Il sindaco è un giovane vivace e perspicace. Non potevo pretendere di meglio. E’ stato un bel giorno. Ho detto al sindaco Bancheri quello che da tempo ho deciso di fare: donare tutti i miei libri e le altre cose che fanno parte del mio studio alla biblioteca comunale di Delia>>.
Stefano Vilardo è autore di romanzi, poesie, racconti, e di “Tutti dicono Germania Germania”, una Spoon River siciliana, con cui ha ricevuto tantissimi apprezzamenti anche fuori dai confini nazionali. Per questa sua opera, nel 2007, il quotidiano La Repubblica lo inserì tra i “Cento nomi dell’anno” nel mondo. Il suo lavoro più recente: “Garibaldi e il Cavaliere – Storia, racconti e folclore di un paese della profonda Sicilia” (edito da “Le Farfalle”).
"Stefano Vilardo – ha detto infine Gianfilippo Bancheri – teneva tanto a questo incontro. Voleva dirmi personalmente che da tempo aveva preso la decisione di donare tutti i suoi libri al Comune di Delia, come segno di riconoscimento verso il suo paese natio".