Pubblicato il: 20/03/2020 alle 12:51
Vi scrivo a seguito di un episodio accaduto questa mattina venerdì 20 Marzo nella Farmacia dell'Asp di Caltanissetta.
Facevo la fila per prendere i medicinali – scrive il nostro lettore Salvatore Sicilia – davanti a me c'era una signora di colore senza mascherina, allora lei dopo aver preso i farmaci chiede al dottore se aveva una mascherina da potergli dare, il dottore risponde: mi dispiace signora ma non ne abbiamo, allora la signora ringrazia e se ne va.
Nel mentre che aspettavo il turno entra un altro ragazzo senza mascherina, stavolta una dottoressa appena lo vede subito gli dice:ma tu vai in giro così?! Si gira e dalla scrivania subito dietro di lei prende una mascherina e gliela da.
Vedendo la scena mi giro verso il ragazzo e dico: è assurdo,un momento prima una signora ha chiesto ESPRESSAMENTE se avevano una mascherina ma non ce n'erano, lui preso alla sprovvista mi dice: perchè io ho una patologia…continuo io: siamo tutti persone uguali;lui si blocca e mi dà ragione.
Conclusioni: la colpa non è del ragazzo che giustamente ha accettato la mascherina, la colpa è di chi si sente superiore nel dover decidere a CHI dare la mascherina, posso capire che la situazione è difficile e tutti siamo sotto stress però non giustifica il fatto che il colore della pelle deve determinare la differenza di aiuti ricevuti.
E' solamente uno sfogo a seguito di ciò che ho vissuto oggi e che mi ha realmente cambiato la giornata e mi ha fatto capire che basta studiare per essere DOTTORI ma per essere SIGNORI la strada da fare è ancora tanta
A stretto giro di posta è arrivata la replica della farmacista che oggi ha consegnato la mascherina al ragazzo. In questo momento – replica la farmacista dirigente della Farmacia Territoriale dell’Asp di Caltanissetta di via Cusmano, Carmen Lo Manto – distribuiamo dispositivi di protezione, mascherine comprese, a 150 presidi territoriali in tutta l’Asp e più 16 ambulanze, dispositivi che non vengono forniti ai pazienti che vengono da noi per prendere i farmaci che eroghiamo ad eccezione, così come previsto per legge, dei pazienti affetti da fibrosi cistica di cui mi occupo da quando erano bambini. Questi ultimi sono 25 in tutta la provincia di Caltanissetta e si tratta di una patologia che provoca una grave compromissione polmonare. Per cui quando ho fornito la mascherina al ragazzo sapevo già di chi si trattava e di quale patologia soffriva avendolo seguito fin da bambino. A tutti gli altri pazienti esterni non possiamo dare mascherine o presidi sanitari. Per noi tutti i pazienti sono uguali, non facciamo nessuna distinzione e semplicemente abbiamo agito secondo quanto disposto dalla legge che ci impone lo ribadisco di fornire i dispositivi soltanto ai sanitari e ai pazienti affetti da fibrosi cistica.