Pubblicato il: 29/01/2023 alle 12:11
Confronto questa mattina tra il sindaco Roberto Gambino, il consigliere comunale Annalisa Petitto, il commissario straordinario dell'Asp Alessandro Caltagirone e il direttore di presidio dell'ospedale Sant'Elia Benedetto Trobia, all'interno della trasmissione Tony Accesi diretta da Tony Maganuco. Il dibattito si è incentrato su diversi temi della sanità. Sotto la lente di ingrandimento le criticità della sanità nissena dalla carenza di anestesisti, e personale in generale, ai tempi di attesa, riportiamo le fasi salienti della trasmissione.
Gambino: nella sanità c'è un quadro complesso. Le problematiche riguardano a 360 gradi tutto il territorio. Il sindaco è un responsabile della sanità senza armi perché combatte un sistema che altri decidono e cioè la regione. Loro decidono cosa si deve fare. Ci sono pochi anestesisti e quei pochi che ci sono vengono mandati altrove. E' un problema che la governance dell'Asp deve risolvere. Devono essere loro attrattivi. Sono loro che devono fare concorsi a tempo indeterminato. C'è anche un problema di base. Ci sono pochi specialisti e quindi uno scompenso tra domanda e offerta. La regione deve mettere i soldi per aumentare le borse di specializzazione e quindi gli specializzandi.
Petitto: Il quadro non è complesso è drammatico. Soprattutto quello dell'ospedale Sant'Elia su cui fa perno l'Asp della provincia di Caltanissetta. Non ritengo che il sindaco sia un responsabile della sanità senza armi perché le armi del sindaco sono i cittadini e nella nostra città i cittadini ormai da anni gridano contro i servizi non erogati, da anni invocano il diritto alla sanità, e sembrano quasi inascoltati. La voce del sindaco deve essere quella dei cittadini e siccome ha autorità per sedersi ai tavoli dove si decide, per chiedere ai tavoli della Regione e quelli parlamentari un maggiore rispetto di tutte le problematiche può intervenire in maniera concreta e diretta. Capisco che gli ultimi anni sono stati complessi ma la conferenza dei sindaci serve per coagulare quelle che sono le necessità di un territorio. E se poi il passaggio successivo nei tavoli dove si possono risolvere i problemi non c'è allora è inutile convocare la conferenza dei sindaci. Negli ultimi tempi si sono organizzati i cittadini con delle associazioni. Questa è la prova provata che esiste un problema di sanità nella nostra città. Il discorso degli anestesisti, peraltro una materia delicatissima, perché su di loro gira tutta l'attività del presidio ospedaliero, in questo momento è solo sulla carta. Nel progetto formativo si fa riferimento a una tipologia di contratto che sarà stipulato con gli specializzandi e si tratta di un contratto protetto. Fino a questo momento abbiamo avuto un contratto tutelato, un contratto tutorato. Ora la domanda fondamentale è cos'è questo servizio protetto? La sintetizzo. Lo specializzando ha potere di firma, di intervento autonomo, o necessita per qualunque tipo di emergenza dello strutturato. Perché se serve sempre lo strutturato accanto cosa abbiamo risolto? Che anziché agevolare l'autonomia degli strutturati li andiamo ulteriormente ad appesantire.
Trobia: La delibera dei 20 medici specializzandi è già in essere li ho incontrati io stesso venerdì pomeriggio. Come diceva la dottoressa Petitto la loro attività deve essere tutorata. Gli specializzandi non verranno mai mandati negli ospedali minori ma li terremo dove potranno lavorare con lo strutturato. Ho già parlato con i primari di Rianimazione Foresta e Damante e sono stati loro stessi a dire ai ragazzi "state tranquilli noi vi avvieremo all'attività professionale e man mano vi andiamo lasciando". La speranza è che poi questi colleghi firmino i contratti a tempo indeterminato. L'attività dello specializzando si differenzia in tutorata e protetta. Dipende dal grado di autonomia professionale di ogni singolo professionista. Motivo per cui il tutor serve per indicare la tipologia di attività che lo specializzando può fare. Parimenti sono responsabili dell'attività svolta. L'interesse è lavorare tutti serenamente e dare autonomia a tutti. Entrambi si assumeranno la responsabilità delle prestazioni. Ho parlato con loro, alcuni preferiscono la sala c'è chi vuole fare più rianimazione. Questo dipenderà dalle loro propensioni. L'Asp ha sicuramente una carenza di medici. E' uscito un bando per 192 medici. Per quanto riguarda infermieri e oss al momento c'è un esubero quindi sono stati rinnovati gli incarichi a orario ridotto. La carenza importante che abbiamo al momento è quella del personale medico. Sono fiducioso grazie al decreto "Calabria" che arrivano diversi medici. Oggi le città metropolitane hanno un organico quasi completo e questo ci agevolerà certamente nel reperire professionisti. Hanno già preso servizio due anestesisti in pensione con contratto di libera prestazione. Possono andare anche negli ospedali minori a fare interventi chirurgici e al Sant'Elia dove è stato aumentato il numero delle sedute operatorie e aumenteranno ancora con l'arrivo dei giovani colleghi. Faccio un esempio la Neurochirurgia aumenterà le prestazione da una a settimana a 7 al mese. In generale le sedute operatorie sono state aumentate. Da febbraio arriveremo a 5 sale solo per gli interventi programmati. Una deve rimanere sempre vuota per le emergenze. Quindi avremo 6 sale operatorie. Appena arriveranno i giovani anestesisti aumenteremo ancora le sale operatorie con tutor. L'ortopedia è passata da 2 sale operatorie a 4 a settimana. Abbiamo scorporato la Neurochirurgia con la Chirurgia Vascolare e scorporeremo Chirurgia Generale da Urologia. Attualmente l'urologia ha solo 4 posti letto con grande affanno. Dobbiamo fare dei lavori chiesti dal direttore dell'Ematologia e aspettiamo l'Ufficio Tecnico per fare partire i lavori. Abbiamo avuto la necessità di ristrutturare alcuni reparti e abbiamo previsto una serie di operazioni necessarie affinché anche il comfort dei pazienti sia ottimale. Il ritardo è dovuto a un miglioramento del servizio. Entro marzo speriamo che apra la gastroenterologia con 3 sale endoscopiche e una per la Rcp che al momento non facciamo e siamo costretti a mandare il paziente fuori.
Petitto: dagli atti pubblici pubblicati sul vostro sito i posti vacanti dei medici al 2019 erano 225. Noi abbiamo una carenza organica di 225 da due anni come mai rimane la stessa oggi al 31 dicembre 2022. Sono passati 3 anni e la vostra programmazione è triennale. Quindi significa che quella che era la carenza organica del 2019 rimane tale e quale. Esempio plastico: a Enna c'era una dotazione organica carente nel 2019 oggi quasi per intero colmata e qui no. Come mai?
Caltagirone: Bisogna conoscere gli atti prima di porre una domanda. Noi abbiamo fatto una nuova dotazione organica nel 2019 poi approvata nel 2020, che era frutto di una non corretta programmazione degli anni passati, quindi oggi abbiamo previso più personale e sembra meno perché abbiamo alzato l'asticella. L'impressione è quella che mancano i medici ma in realtà abbiamo aumentato la richiesta. L'assenza di anestesisti ha fortemente compromesso le attività dell'ospedale. Adesso ci sarà una implementazione di attività che porterà a guardare con interesse il nostro ospedale. Ai bandi c'è stata una scarsa partecipazione ma è ovvio che i chirurghi che nel passato avevano intenzione di venire a Caltanissetta sapendo che c'erano pochi anestesisti non venivano, se si fa una comunicazione più corretta dicendo che con le nuove sale si opererà di più probabilmente ci sarà un maggiore interesse dei chirurghi a partecipare ai nostri concorsi. Sicuramente i medici non hanno visto nel Sant'Elia una vetrina che possa valorizzare la loro attività ma anche la città non ha una vita e si pongono il problema di cosa fare a Caltanissetta. E' ovvio che questi professionisti confrontano il loro periodo a Palermo e Catania con quello da trascorrere qui.
Petitto: ma non è che i medici vengono al Sant'Elia per prendersi lo stipendio. La carriera un medico la fa anche nella misura in cui possono fare le sale operatorie se poi nel loro curriculum c'è un numero assolutamente eseguito di sale operatorie e prestazioni chirurgiche è ovvio che vogliono andare altrove, al netto della vita fuori dall'ospedale. I problemi sono strettamente legati a una gestione deficitaria. Va bene che non ci sono palestre, piscine e ristoranti ma il problema è che chi deve fare carriera e non può farlo credo bene che scelgano altri lidi rispetto al Sant'Elia di Caltanissetta.
Gambino: preso atto che implementerete le sedute di sala operatoria sappiate che noi vigileremo. Voi sapete perché tutti i bambini nisseni nascono ad Enna? Perché lì hanno l'Utin. Allora chiedo a Caltagirone, è normale che un Dea di II livello è privo di Utin (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) e perché invece Enna ce l'ha.
Caltagirone: l'Utin rientra nelle reti tempodipendenti e la loro identificazione è frutto di una programmazione regionale e quindi devono essere presenti in relazione al tempo di accesso a queste strutture. Nella rete ospedaliera fatta nel 2017 il Governo di allora decise di farla a Gela, visto che Caltanissetta è vicino a Enna. Lo decide la politica avvalendosi degli esperti tecnici. Adesso noi abbiamo attivato la rete dello stroke ma di questo se ne parla poco perché delle cose belle non si parla ma noi stiamo salvando vite da un mese a questa parte. Vite che stanno nel comprensorio di Caltanissetta, Enna e Agrigento. Fino a ieri abbiamo avuto una ragazza di 27 anni che aveva avuto un'ischemia e siamo riusciti a salvarla. Tornando al discorso Utin ahimé la vicinanza di Enna ha portato i governi precedenti ad autorizzarla sul territorio gelese dove fatica a partire per carenza di pediatri esperti in rianimazione. La mia intenzione è creare una sorta di sub intensiva a Caltanissetta che faccia rete con Enna e Gela. Per quanto riguarda i concorsi, e i primariati, avere un primario temporaneo, a seguito del cosiddetto articolo 22 non è un dramma, tutte le aziende ce l'hanno. Per quanto riguarda la Cardiologia abbiamo il dottore Felice Rindone che fa il primario di cardiologia di fatto e lo sta facendo ottimamente con grande soddisfazione di tutti.