Pubblicato il: 15/02/2024 alle 19:40
(Adnkronos) – Corre come un treno la Lombardia. Anzi, a guardare il pil messo a segno nel 2023 (+5,5%) forse è più giusto definirla locomotiva delle regioni che trainano l'economia dell'Unione Europea. I dati dell’ultimo ‘Booklet Economia’, realizzato dal Centro studi di Assolombarda, sono lì a certificarlo. Il ritmo di crescita della Regione distanzia la Cataluña che non va oltre un +1,1%, il land Bayern fermo su un +0,4% e il Baden-Württemberg ancora sotto dell'1,0% nel 2023 a confronto con il 2019. Un caso? No e lo spiega all'Adnkronos l'assessore allo Sviluppo economico della Regione, Guido Guidesi. ''La Lombardia -dice- ha un ecosistema economico che funziona, perché da noi le aziende sono parte integrante della nostra comunità e c’è un ambiente che le sostiene e le accoglie. Dunque hanno un ruolo oggettivo, non solo dal punto di vista economico ma anche sotto l’aspetto sociale''. Insomma non c'e' un avanti in ordine sparso: ''Tutto l’ecosistema lombardo si muove insieme, creando valore aggiunto: dalla ricerca, alla formazione, passando per gli investimenti e l’innovazione tecnologica. Sicuramente paghiamo le difficoltà tedesche, perché le nostre bilance commerciali di tantissimi settori e le nostre filiere sono co-protagoniste dei cugini tedeschi. Il nostro è un protagonismo più europeo che italiano”. Ma i risultati economici sono evidenti e per la Regione sono solo il punto di partenza verso traguardi più ambiziosi. “Da un anno -dice all'Adnkronos- la Lombardia è diventata la prima regione manifatturiera d'Europa e vogliamo continuare ad esserlo. Abbiamo un piano industriale sul manifatturiero e anche gli altri settori, come l’agricoltura e il turismo, ci aiutano notevolmente''. Certo, per alcune filiere ci sarà da discutere anche con l'Unione europea, a cominciare dal settore dell'auto e da quello che rappresenta l'automative, in particolare si sta mettendo a punto la linea da tenere quando la Regione sarà alla guida dell'Alleanza europea delle regioni dell’Automotive, ovvero dal 1° gennaio 2025, ma le idee su quello che si deve fare sono chiare. ''Alla prossima Commissione europea -spiega Guidesi- chiederemo realismo, libertà d’azione per i territori, neutralità tecnologica e confronto continuo. Siamo profondamente convinti che la libertà d’azione ci consentirà di raggiungere gli obiettivi ambientali in anticipo rispetto alle scadenze indicate dall’Europa''. Toccherà dunque all'Unione muoversi coordinandosi con chi produce per cogliere al meglio la sfida della concorrenza con l'Asia che morde sempre di più. ''Se la nuova Commissione europea che si insedierà alla fine dell’anno si confronterà con i territori manifatturieri e li aiuterà, vincerà la sfida della competitività europea, che nel futuro dipenderà appunto da chi produce. I territori manifatturieri, e noi siamo tra questi, vanno sostenuti e aiutati''. Non dimentica poi l'assessore un settore che in Lombardia è una delle dorsali portanti del sistema economico: l'agricoltura, ultimamente finita sotto i riflettori per la protesta denunciata con trattori arrivati persino a Bruxelles. ''Chi difende in toto le decisioni dell’ultima Commissione europea sbaglia -spiega Guidesi- perchè ha preso anche decisioni decisamente sbagliate. Alcune di queste scelte sbagliate hanno riguardato l'agricoltura, quindi gli agricoltori hanno ragione. L’Europa sbaglia, e non solo in merito all'agricoltura, quando, oltre a fissare degli obiettivi, indica anche un’unica strada per raggiungere tali obiettivi. Questo approccio non lascia libertà d’azione ai protagonisti di questi settori i quali hanno sempre dimostrato capacità di ingegno, di innovazione e di raggiungimento degli obiettivi, anticipando anche i tempi”. Certo non sono poche le insidie che si prospettano per far prosperare l'economia regionale, a cominciare dal costo del credito. Guidesi non ha difficoltà ad ammettere che “oggi stiamo rallentando e siamo in difficoltà rispetto al tema degli investimenti, e quindi dell’innovazione e dell’anticipo dei tempi, perché il costo della liquidità e di accesso al credito è talmente alto da aver procrastinato tutti gli investimenti già calendarizzati dalle aziende”. Nel mirino la politica monetaria della Bce. ''è sbagliata e gli effetti di questa decisione lo stanno dimostrando. Ci auguriamo quindi che i tassi scendano il prima possibile”. Ma l'ottimismo e la fiducia nelle azioni messe in cantiere per supportare il sistema produttivo non mancano: “In Lombardia l’occupazione è stabile. Si tratta di un grande risultato, che smentisce ancora una volta le previsioni negative sull’economia. Ormai ci divertiamo a smentire le previsioni negative -lo faremo anche quest’anno. La Lombardia continuerà a crescere e lo farà meglio e più velocemente se la Bce annuncerà il prima possibile la discesa dei tassi d’interesse”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)