C'è almeno un altro omicidio di una donna che si prostituiva su cui i magistrati di piazzale Clodio potrebbero nuovamente indagare dopo l'arresto di Giandavide De Pau, per il quale il gip ha convalido il fermo, riservandosi l'emissione di una misura cautelare da applicare. L'uomo, accusato di triplice omicidio per la morte di due cittadine di nazionalità cinese e una 65enne colombiana, il 17 novembre scorso a Roma, è attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli e, durante l'interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L' attività degli inquirenti è quella di scavare anche nel passato di De Pau, per cercare eventuali collegamenti con fatti di sangue avvenuti negli anni scorsi a Roma e che hanno avuto come vittime donne. In quest'ottica, l'attenzione ora è rivolta anche ad un delitto che risale a molti anni fa e che avrebbe molte analogie con quanto avvenuto nel quartiere Prati. De Pau, a cui la Procura contesta l'omicidio plurimo aggravato, attualmente è in regime di "grandissima sorveglianza", sotto il controllo della polizia penitenziaria 24 ore su 24.
“Il suo profilo psichiatrico andrà esaminato anche dalla procura. De Pau era libero perché non aveva titoli per essere detenuto, e nessuno, neanche gli psichiatri che lo avevano visitato, si erano accorti della sua pericolosità” Lo ha detto l'avvocato Alessandro De Federicis, difensore di Giandavide De Pau, entrando a Regina Coeli per l'interrogatorio di convalida del fermo. Il penalista ha anche dichiarato alla stampa che il suo assistito "non ha contezza e memoria di quello che è successo per come l'ho visto io, assente, mi sembra strano fosse in grado di organizzarsi una fuga. Dell'auto nel deposito giudiziario e del passaporto ho informazioni, so solo che il suo documento era scaduto da tempo".
A quanto emerge dalle indagini, De Pau avrebbe voluto lasciare l'Italia e per questo avrebbe cercato di ottenere un passaporto falso in cambio di denaro. Stando alle ricostruzioni, il 51enne avrebbe contattato Martha Lucia Torres Castano, la donna cubana con cui aveva trascorso la notte prima degli omicidi, per chiederle aiuto nell'ottenere il documento e poi l'avrebbe uccisa, al civico 38 di via Durazzo, dopo aver già trucidato Yang Junxia e Li Yan Ron, in via Augusto Riboty 28.