Pubblicato il: 16/03/2023 alle 12:24
Ci sono momenti in cui la politica invade la cronaca e le vicende sociali assumono i tratti propri del dramma. È accaduto ieri a Caltanissetta, quando un uomo ha tentato il suicidio per esser stato sospeso senza retribuzione dal suo lavoro. Quel gesto estremo è stato fortunatamente fermato da un carabiniere e la tragedia è stata sventata, ma il problema sociale resta tutto lì. Stando a quanto riportato dalla stampa, infatti, la sospensione dal lavoro sarebbe avvenuta dopo un infortunio che il lavoratore avrebbe subito proprio nello svolgimento delle sue mansioni.
Al di là dei fatti che verranno accertati, la vicenda ci dice che a Caltanissetta c’è un enorme problema che la dignità di chi lavora. La nostra provincia è al settantanovesimo posto nella graduatoria nazionale sui redditi da lavoro dipendente e questo dato, di per sé preoccupante, non tiene conto né dell’alta percentuale di lavoro nero ed irregolare, né del caporalato largamente diffuso nelle nostre campagne. Certo, il problema non riguarda solo il nostro territorio. Il lavoro è mortificato in tutta Italia ed il nostro è il solo paese dell’area OCSE in cui negli ultimi trent’anni è avvenuta una consistente diminuzione delle retribuzioni reali.
Anche per questo motivo il Partito Democratico propone da mesi un salario minimo garantito, una legge sulla rappresentanza che sfoltisca la selva di contratti pirata e misure contro le tante forme di precarietà. Sono proposte che il Governo di Giorgia Meloni si rifiuta di accogliere, preferendo interventi che favoriscono l’evasione fiscale e colpiscono il lavoro povero. Al di là della normativa nazionale, però, ci sono emergenze che andrebbero affrontate subito, in Sicilia ed a Caltanissetta.
Il Governo regionale dovrebbe potenziare l’organico dell’ispettorato regionale del lavoro, come anche quello dei centri per l’impiego e l’Assemblea regionale dovrebbe finalmente adottare una legge regionale che contrasti il caporalato. Anche l’amministrazione locale potrebbe compiere scelte a tutela del lavoro, ad esempio adottando un protocollo sugli appalti che superi la logica del massimo ribasso e favorisca le imprese che applicano livelli di retribuzione adeguati, che riconoscono pari trattamento a donne e uomini, che promuovono formazione continua dei dipendenti e che adottano processi produttivi sostenibili sul piano ambientale.
Nelle more di un vero potenziamento dei Centri regionali per l’impiego, inoltre, l’amministrazione locale potrebbe promuovere autonome iniziative per favorire l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro, costituendo un’apposita rete con altri comuni del territorio. Insomma, tanto andrebbe fatto promuovere una buona e piena occupazione, contrastando lo sfruttamento e le troppe povertà che caratterizzano il nostro territorio. Per il Partito Democratico questa battaglia rappresenta la ragione stessa della sua esistenza, la combatteremo continuando ad avanzare le nostre proposte, ma anche con gesti concreti. Nei prossimi giorni, infatti, attiveremo uno sportello di prima assistenza per chi vive problematiche legate al mondo del lavoro.
Perché non possiamo più accettare che le persone si trovino da sole nel momento più difficile e volgiamo offrire un’alternativa concreta alla disperazione che troppe persone continuano a vivere. La funzione della politica, per noi, è soprattutto questa. Carlo Vagginelli Segretario Circolo PD Guido Faletra