Pubblicato il: 07/05/2016 alle 11:40
Restano reclusi i dieci minorenni stranieri accusati di aver sequestrato in ufficio l'operatrice della comunità “Casa Nostra” di viale Stefano Candura a Caltanissetta, pretendendo il pagamento dei pocket money a loro assegnati. Il Gip del Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, Cristina Scalia, infatti ha convalidato l'arresto per sequestro di persona a scopo di estorsione così come chiesto dal procuratore per i Minorenni, Laura Vaccaro.
LA custodia cautelare in carcere è stata quindi confermata nei confronti dei dieci ragazzi, tutti richiedenti protezione internazionale, in particolare sette gambiani di età compresa tra i 15 e 17 anni, due egiziani di 16 e 17 anni e un guineano 16enne. Quattro di loro restano detenuti presso l’Istituto Penale Minorile del Capoluogo nisseno, quattro in quello di Catania e due all'Ipm di di Palermo. I dieci indagati, durante l'interrogatorio di garanzia, hanno riferito versioni contrastanti sull'episodio culminato con l'arresto dopo l'intervento dei poliziotti della sezione Volanti, che contestualmente hanno individuato e denunciato per gli stessi reati anche un 18enne gambiano, un 18enne pakistano e un 18enne burkinabé.
I difensori dei minorenni arrestati, gli avvocati Alfredo Danesi, Giuseppe Panepinto, Carmelinda Anzalone e Maria Stella Iraci, hanno annunciato di ricorrere al Tribunale del Riesame per chiedere l'annullamento dei provvedimenti restrittivi, non ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza mossi dagli inquirenti.