Pubblicato il: 29/09/2013 alle 16:06
Uno spot di sensibilizzazione alla dislessia ma anche uno screening nelle scuole elementari e medie alla ricerca di questo disturbo specifico dell'apprendimento. Sono queste le prime iniziative annunciate da Alfredo Fiaccabrino, neo presidente della sezione nissena dell'Associazione Italiana Dislessia (Aid) per aiutare quanti sono affetti da dislessia a non considerarla una malattia ma una patologia con la quale si può convivere.
La sezione nissena dell'Aid (che è una delle 93 sezioni presenti in tutta Italia) si avvale del sostegno di una cinquantina di soci attivi e l'assemblea degli iscritti ha recentemente portato alla elezione del responsabile provinciale nella persona di Alfredo Fiaccabrino, consigliere comunale a Caltanissetta.
“Èla prima volta che Aid affronta con coraggio questo percorso – dice Fiaccabrino – si tratta di una sfida importante che l'Associazione ha lanciato con l'obiettivo di coordinare e dare più efficacia alle proprie azioni. Grazie a questo spot, presentato lo scorso 22 settembre a Roma in occasione del Convegno nazionale, l'Aid vuole la consapevolezza e la conoscenza della dislessia alle famiglie e alla scuola perché entrambi si trovano ogni giorno a stretto contatto con i bambini e loro per primi hanno il compito di riconoscere i bambini dislessici e attivarsi per dare loro supporto. Proprio per questo lo spot, che verrà presto divulgato sulle reti televisive nazionali, si rivolge principalmente alle famiglie e rivolge a loro un messaggio semplice e basilare: i bambini dislessici possono essere riconosciuti e aiutati. Se non c'è conoscenza e quindi riconoscimento della dislessia dei segnali non è possibile attivare le risorse e le strutture già esistenti e operative sul territorio. La priorità quindi è riconoscere i segni, evitare l'isolamento e la perdita di autostima, evitare la perdita di tempo prezioso e supportare i bambini dislessici e le loro famiglie”.
L’obiettivo è stato quello di ribaltare due stereotipi, l’uno antitetico all’altro ma entrambi parimente pericolosi: da un lato si combatte l’idea per cui i bambini dislessici siano destinati all’isolamento, perché, al contrario, se i segni della dislessia vengono riconosciuti allora i bambini possono essere aiutati a affrontare e superare le proprie difficoltà.