Pubblicato il: 12/01/2014 alle 21:15
E' un quadro inquietante quello delineato dal procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. Nel corso di un dibattito al teatro Golden di Palermo su “A che punto sono mafia e antimafia”, uno degli esponenti di punta dell'antimafia palermitana ha paventato la voglia di Cosa nostra di tornare alla strategia eversiva.
“Nell'universo mafioso c'è un clima di insofferenza che si manifesta non soltanto nei confronti della magistratura, ma anche nei confronti di alcuni esponenti della classe dirigente di Cosa Nostra stessa che finora hanno praticato la strategia della sommersione”, ha detto il procuratore generale. “C'e' la richiesta all'interno di Cosa nostra di uomini forti che sappiano sbattere i pugni sul tavolo e far “abbassare le corna” alla mafia ringalluzzita. In sostanza Riina auspica il ritorno alla maniere forti che siano di lezione alla magistratura – ha aggiunto – Le sue parole possono essere interpretate come un'autorevole legittimazione per coloro che vogliono questo ritorno alla maniere forti differentemente da molti altri esponenti di un'ala piu' moderata”, ha concluso Scarpinato.
All'inizio dell'incontro, una standing ovation di circa 2000 persone ha salutato l'arrivo del pm Nino Di Matteo alla manifestazione organizzata in solidarietà ai magistrati palermitani vittime di pesanti intimidazioni mafiose. Sul palco il direttore del giornale “Il fatto quotidiano” Antonio Padellaro, organizzatore dell'incontro, il vicedirettore Marco Travaglio, l'editorialista di “Repubblica” Barbara Spinelli e il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato.
“La politica trova il tempo per parlare di tutto, ma non per dire parole incisive a sostegno dei pm di Palermo”, ha esordito Padellaro.
L'iniziativa segue le pesanti minacce di cui sono stati vittime i magistrati del capoluogo. Nei mesi scorsi gli inquirenti hanno intercettato gli ordini di morte lanciati dal boss Totò Riina verso il pm Di Matteo e i magistrati che indagano sulla trattativa Stato-mafia. Recentemente un confidente avrebbe poi rivelato un progetto di attentato del superlatitante Matteo Messina Denaro al procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato.