Pubblicato il: 29/01/2014 alle 09:06
“Il timore manifestato dall'eurodeputato Sonia Alfano che possa aprirsi una nuova, sanguinosa, fase stragista di Cosa nostra accomuna tutti coloro che hanno fatto una scelta di campo ben precisa: stare dalla parte dello Stato e contrastare ogni forma di illegalità”. A dirlo è stato Antonello Montante, presidente di Confindustria
Sicilia, commentando i timori espressi dall'eurodeputato Sonia Alfano riguardo un nuovo periodo stragista, e l'importanza di una particolare attenzione riguardo al fenomeno mafioso da parte della Comunità Europea.
“Di certo non abbiamo bisogno di nuovi eroi da commemorare – ha proseguito Montante -, ma di persone pronte a combattere quotidianamente una battaglia che non può vederci sconfitti. Perché a perdere sarebbe il Paese”.
“Da tempo Confindustria conduce una campagna contro il malaffare che, in Sicilia, per anni, ha controllato diversi centri di potere. Centri di potere collegati con le organizzazioni mafiose che tendono a gettare sospetti e fango su chi l'antimafia la fa davvero, con i fatti – ha proseguito il presidente di Confindustria Sicilia -. Ricordiamoci che quando si delegittima chi porta avanti riforme legalitarie, subendo anche intimidazioni e minacce, si corre il rischio di isolarlo. E questo è un errore che non ci si può più permettere. Non abbiamo mai nascosto la forte preoccupazione che ci deriva anche dalle richieste estorsive fatte direttamente ai vertici di Confindustria, a persone che avevano già fatto arrestare i propri estorsori. Messaggi precisi che dipingono un quadro poco rassicurante che abbiamo reso evidente sia in occasione del Comitato di sorveglianza che il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha voluto tenere proprio a Caltanissetta lo scorso ottobre, sia direttamente ai magistrati nelle sedi opportune”.
“Ben venga quindi – ha concluso Montante – ogni tentativo di tenere alta l'attenzione su un fenomeno che magistrati e forze dell'Ordine contrastano con tutti i mezzi a loro disposizione. Ma senza la società civile alle spalle, ogni sforzo rischia di diventare vano”.