Pubblicato il: 12/04/2014 alle 16:02
La Polizia in via Signorino
“Dio, perchè sei stato cattivo? Perché!”. Le urla della madre del neonato di 7 mesi ucciso – come ormai pare assodato – da un rigurgito di latte spezzano la quiete che regna in via Signorino. Siamo alla Saccara alta, a confine col cosiddetto “puzziddu”, uno dei vicoli del centro storico di Caltanissetta. “Non c'è stato nulla da fare, seppur siamo arrivati tempestivamente dopo la chiamata alla centrale operativa il corpo del bimbo era rigido”. Chi parla è uno dei soccorritori del “118” che un quarto d'ora prima di mezzogiorno ha messo piede in questa modestissima casa. Due stanze e un bagno. In una dormiva il bebé, carnagione scura, capelli arruffati e viso paffutello. “Biddu davvero!”, racconta una vicina che lo ha preso in braccio. Il prossimo 28 settembre avrebbe festeggiato un anno di vita. Lui è disteso sulla culla, posizionata accanto al letto di mamma e papà, orgogliosi di quel figlio che aveva riportato un po' di serenità in quella famiglia. Una giovane coppia, persone modeste: il padre campa alla giornata raccogliendo ferro qua e là, lei neo mamma è casalinga.
Ma gli angeli del 118 non hanno potuto far nulla per strappare alla morte il piccino. Nessuna manovra rianimatoria, nulla che potesse riaccendere la speranza di far riaprire i suoi occhi, di tornare a far battere il cuore. La rigidità del corpicino – il cosiddetto rigor mortis – era la prova che per il neonato era già tardi, tardissimo. Da una prima analisi del cadavere, il medico legale Francesco Alù ha potuto datare la morte almeno intorno alle 7 del mattino. E la madre del piccolo ha riferito agli investigatori di aver dato l'ultima poppata all'incirca un'ora prima. Le urla della donna, però, hanno fatto sobbalzare il vicolo pressapoco alle 11.30 come riferito dagli stessi residenti quando hanno sentito la madre gridare a squarciagola per strada. E sono stati gli altri abitanti a mettere piede in casa per prima, accorgendosi chiaramente che il neonato non dava segni di vita. E' stato allora che non hanno perso un secondo e hanno allertato subito la sala operativa del “118”. Soccorsi ineccepibili, sul fronte del tempismo. Dalla chiamata all'arrivo della prima ambulanza sono trascorsi esattamente 5 minuti. Ma il medico s'è limitato a constatare il decesso del bebé.
Il sopralluogo degli investigatoriLa casina di via Signorino diventa off-limits eccetto che per gli esperti della Polizia Scientifica, coordinati dall'ispettore capo Alfonso Messina. Le tute bianche, telecamere e reflex alla mano, filmano e fotografano tutto, repertano tracce e altro materiale che può offrire spunti investigativi. Nel frattempo i poliziotti delle Volanti – diretti dal vicequestore aggiunto Felice Puzzo – iniziano la girandola di interrogatori. Vengono ascoltati tutti, in primis i genitori ai quali viene chiesto di ricostruire le ultime ore di vita del bimbo, cosa abbia mangiato e quali fossero le sue condizioni di salute.
Poi è la volta di infermieri e medici del soccorso sanitario, mentre i vicini arrivati subito dopo le grida della donna, vengono sentiti a sommarie informazioni in Questura. Il sostituto procuratore Maria Carolina De Pasquale entra scossa nell'abitazione della famigliola ed esce commossa. La sua emozione traspare dal volto. E' una tragedia che scuote tutti qui, anche chi non conosceva il bambino. La Procura ha aperto un dossier per fare chiarezza sulla tragica fine del bebé. Al momento – spiegano gli inquirenti – non vengono valutate altre ipotesi sulla morte del bimbo. Una fatalità e basta.
La piccola salma viene trasferita dagli addetti delle onoranze funebri in una gelida cassa di zinco. Quando esce dalla casa, la madre del bimbo si getta addosso e impreca contro Dio. “Di sabato nascisti e di sabato muristi!”, grida con tutta la rabbia la nonna del piccolo, che stringe forte a sé la figlia ancora in pigiama, piegata in due dal dolore su una sedia e confortata dal marito, che non ha più lacrime da versare. La Procura al momento ha disposto il sequestro della salma del bimbo. Probabile che nelle prossime ore disponga l'autopsia sul corpicino. L'accertamento necroscopico darà sicuramente maggiori risposte. Ma nessuna che possa mai consolare una coppia rallegrata dall'arrivo del fiocco azzurro in casa, precipitata in un oscuro tunnel in un maledettissimo pomeriggio di un sabato qualsiasi.