Pubblicato il: 01/02/2018 alle 07:55
Erano in tanti ieri pomeriggio nella chiesa San Giacomo per l’ultimo saluto a Rocco Saponetto, il giovane motociclista di 36 anni, morto domenica mattina per un incidente stradale verificatosi lungo la 115 che collega Gela a Licata. Doveva essere una domenica come tante, una domenica all’insegna della spensieratezza con la sua amata Yamaha e invece Rocco quella domenica se n’è andato per sempre. Ad attendere l’arrivo della bara, davanti il piazzale della chiesa, c’erano i suoi migliori amici e le loro moto, per sottolineare che Rocco non è stato tradito da quella moto che lui amava tanto, ma da un tragico destino. Il feretro è stato accolto dal rombo delle due ruote. “Noi ti salutiamo e ti ricordiamo così. Come il grande eroe che eri! Ciao campione”. Questo il messaggio che hanno lanciato a Rocco i suoi amici, quegli stessi amici con i quali la domenica e nei giorni di festa si usciva per andare in giro.
Lungo il corteo, dietro la bara, c’era la moglie Angela, con in mano il casco del marito. In chiesa anche il figlio di soli 5 anni. Quella di Rocco era una famiglie felice. Si dedicava al suo lavoro da panettiere, alla sua famiglia e quando aveva un po’ di tempo libero non perdeva occasione per un giro in moto. Una passione che Rocco ha coltivato sin da piccolo, una passione e una vita spezzate domenica scorsa dopo l’impatto con una Ford Fiesta guidata da un uomo di 73 anni di Alimena, in provincia di Palermo.