Pubblicato il: 19/11/2013 alle 08:08
Domani, 20 novembre, l’UNICEF celebra la Giornata Universale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e la 24esima ricorrenza dell’approvazione all’ONU della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Per l'occasione, il comitato provinciale di Caltanissetta, guidato da Salvatore Pirrello, ha organizzato una catena umana per chiedere la modifica della legge 91/92 ius soli.
Ma di cosa si tratta veramente? Seguonews.it ha intervistato l’Avvocato Delia Perricone per capire qual è la richiesta avanzatadall’associazione volontaristica e quali, invece, le preoccupazioni di una parte della cittadinanza.
Avvocato, ci può spiegare che cos’è lo ius soli?
E’ un modo di acquisto della cittadinanza per il fatto e la conseguenza di essere nati nel territorio dello Stato indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Nel nostro ordinamento non è previsto come principio generale l’acquisto della cittadinanza per ius soli, ossia per il solo fatto di essere nati in Italia da genitori stranieri ma è previsto come principio generale lo ius sanguinis  ossia l'acquisto della cittadinanza italiana per il fatto di essere nato da un genitore già italiano.
Esistono delle eccezioni?
Sì, si tratta di casi residuali di applicazione di ius soli come, ad esempio , nel caso in cui si nasca sul territorio Italiano da genitori ignoti o apolidi e, in questo caso, il soggetto nato acquista la cittadinanza italiana.
Se vogliamo esiste anche un caso che potremmo definire di applicazione “indiretta” dello ius soli e cioè nel caso in cui lo straniero che sia nato nel territorio italiano abbia risieduto in modo stabile e permanente in Italia e, al compimento della maggiore età – ed entro il diciannovesimo anno -, può fare richiesta di cittadinanza italiana.
Alla luce di quanto esposto quale sarebbe a suo avviso la condizione ottimale per legiferare su questo delicato diritto?
Sono state avanzate circa 20 proposte di legge in Parlamento con differente apertura. In alcuni casi si richiede lo ius soli “secco”, e cioè si propone di estendere il diritto di cittadinanza italiana in modo automatico senza filtri e senza condizioni  per il solo fatto di essere nati in Italia da genitori stranieri.
In altri casi si chiede l'applicazione dello Ius soli “condizionato”, “temperato” ossia si propone di estendere la cittadinanza italiana per ius soli a coloro che nascono in Italia ma avendo riguardo al grado di effettiva integrazione dei genitori e alla condizione che i genitori risiedano già da alcuni anni in Italia.
Chiaramente le posizioni favorevoli o contrarie vertono su problematiche di diversa tipologia. Coloro che non auspicano l’applicazione dello ius soli avanzano soprattutto preoccupazioni legate al fatto di estendere il diritto di cittadinanza anche in casi in cui non vi sia stata un’effettiva integrazione dei genitori evidenziando l’assioma secondo il quale l’essere cittadini di una Nazione implica il fatto di condividere i valori,la costituzione e tutti quanti gli aspetti sui quali lo Stato si fonda e, soprattutto la paura che si potrebbe alimentare l’arrivo di gestanti con l’unico scopo di far nascere i figli sul suolo italiano. Mettendo in luce la paura che ciò potrebbe incrementare l'immigrazione clandestina e gli ingressi irregolari nel nostro territorio a beneficio delle organizzazioni criminali che ci speculano e con il rischio di aumentare le tragedie che già in realtà si verificano di frequente nel nostro Paese.
Al di là delle differenti posizioni è auspicabile una seria riforma e che vengano attuate apprezzabili modifiche non solo rispetto alla normativa in materia di acquisto della cittadinanza ma più in generale in materia di immigrazione, in quanto la legislazione attuale è ormai inadeguata a far fronte ad una società sempre più complessa e composita a livello globale.