Pubblicato il: 18/06/2015 alle 09:43
“Con tutti i bimbi del mondo vorrei fare un bel girotondo e dare a tutti la mano a chi è vicino e a chi è lontano”. E’ stato questo il ritornello della canzone rappresentativa della recita di fine anno organizzata dalla maestra Fausta Caldarella, insegnante dei bimbi della II E della scuola dell’infanzia della Filippo Turati. I piccolini del plesso della Don Milani diretto da Francesca D’Asaro, tutti di età compresa tra i 4 e i 5 anni, negli ultimi mesi sono stati accompagnati dall’insegnante in un progetto di integrazione culturale mirato a comprendere come i colori della pelle, identificativi delle razze, non devono essere percepiti come una linea di demarcazione tra “l’io e l’altro” bensì devono essere un “arcobaleno” che racchiude dentro ciascuno un unico identico cuore. Ed ecco che sul palco, con sgargianti colori e musiche caratteristiche di ciascuna cultura, sono arrivati pellerossa con cappelli di piume e danzatrici del ventre dalle frange ondeggianti, kimoni sgargianti e parei colorati per rappresentare pellerossa, medio orientali, cinesi e africani. Una recita che mirava, come prevede il percorso didattico, ad aprire le menti dei piccoli bambini attraverso il gioco, il canto e il divertimento e far sì che nei cuori innocenti, e ancora privi di “pregiudizi culturali”, si possa innestare l’integrazione piuttosto che la discriminazione. Un momento che non è sfuggito a Salvatore Pirrello, presidente provinciale dell’Unicef che ha voluto presenziare all’evento e dare il proprio sostegno alla lodevole iniziativa. Una partecipazione che è stata molto apprezzata dall'insegnante e dai bambini che hanno ringraziato pubblicamente il rappresentante del comitato internazionale ammettendo come quella presenza abbia regalato un valore aggiunto al percorso didattico. “Il percorso della recita – ha commentato con entusiasmo il presidente – si sposa perfettamente con il progetto internazionale “Io come tu” che l’Unicef sta portando avanti già da diverso tempo e che anche noi, nella nostra provincia, stiamo cercando di promuovere al meglio. L’obiettivo della campagna, infatti, è quello di garantire che ai bambini e agli adolescenti sia garantita non discriminazione, pari opportunità, eguaglianza di tutti i minorenni, tutela del superiore interesse del minore, ascolto e partecipazione”. I 25 bambini, dal palco, quasi ignari della rivoluzione culturale di cui fanno parte, hanno mostrato ai genitori e parenti presenti un cartellone nel quale erano state stampate e ritagliate le loro foto scattate in compagnia di un extracomunitario poiché il progetto, come ha più volte sottolineato la maestra Caldarella, per potersi dire compiuto deve passare dalle parole alla pratica, dai pennarelli alle strette di mano, agli abbracci e all’incontro con gli “altri”. Seduto in prima fila, mentre guardava i piccoli tenersi per mano, sicuramente il Presidente Pirrello avrà ricordato la grande catena umana che i bambini delle scuole primarie di Caltanissetta, San Cataldo, Gela, Riesi e Sommatino hanno realizzato nel novembre del 2013. “Per garantire la totale integrazione – ha concluso il Presidente Pirrello – è necessario che la società civile percepisca la questione come un problema sociale e impari a risolverlo favorendo i momenti di aggregazione tra cittadini, bambini, adolescenti e istituzioni. Solo allora sarà possibile colmare questo baratro tra i popoli e realizzare, come hanno ben detto dal palco i bambini nelle loro poesie, i fanciulli sono tutti diversi ma tutti uguali e si possono riunire sotto quel grande arcobaleno che riporti, definitivamente un cielo sereno di pace e uguaglianza”. Nella foto il Presidente Unicef di Caltanissetta Salvatore Pirrello, la maestra Fausta Caldarella della II E, scuola dell’infanzia Via Turati plesso Don Milani e una volontaria dell’Unicef Alicia Barca. Sullo sfondo l'omino rappresentativo realizzato dai bambini durante le attività scolastiche. (Marcella Sardo)