Pubblicato il: 17/02/2015 alle 11:57
Il Movimento Cinque Stelle di Caltanissetta, ha segnalato l’esistenza di un ingente quantitativo di rifiuti che si presume siano classificati come pericolosi per l’ambiente e la salute umana. Si tratta di una ventina di fusti contenenti, per come si rileva dalla stampigliatura, presumibilmente Endosulfan. La scorsa settimana, i due portavoce del Movimento Cinque Stelle, su richiesta di altri attivisti del movimento, hanno fatto un sopralluogo sul sito, riconducibile all’ex SIAPA, dove si trovano depositati i fusti, unitamente ad una pattuglia della Polizia Municipale che ha verbalizzato quanto rilevato.
“Endosulfan solido – spiegano i due portavoce – è un insetticida neurotossico a base di organoclorine. Si tratta di una sostanza che è stata bandita a livello globale molto tossica e persistente, che può essere velocemente assorbita dal corpo, in grado di causare numerosi casi di avvelenamento, sopratutto in ambienti di lavoro. Per queste ragioni la sostanza, annoverata fra i cosiddetti inquinanti organici persistenti era già stata vietata in 75 paesi, tra cui nel 2006 quelli dell’U.E.  La notizia del veto globale dell’Endosulfan, data la sua comprovata pericolosità per ambiente ed esseri viventi, è da applaudire, anche in virtù del fatto, innegabile, che non è sufficiente un divieto nazionale per evitare il rischio di esposizione alla sostanza. Tristemente noto l’episodio del 2008, in cui un carico illegale dell’agrofarmaco citato si rovesciò in mare al largo di Manila, nelle Filippine, in seguito al capovolgimento della motonave Princess of Stars dovuto al tifone Fengshei. Le Filippine, proprio a causa dell’alta tossicità della sostanza per la fauna marina, l’avevano vietata già dal 1994. Il carico era destinato alle coltivazioni di ananas della multinazionale Del Monte, quindi a prodotti destinati all’esportazione, con rischio di arrivo anche in UE e in Italia. Purtroppo – concludono i due consiglieri comunali – la problematica dei rifiuti speciali, spesso di natura pericolosa, attraverso occultamento in terreni privati e non, è purtroppo una piaga e una tipica pratica illecita che affligge l’intera Regione Siciliana”.